Si è conclusa la prima udienza nei confronti di Gianni Paciello, il 22enne che lo scorso 28 settembre uccise davanti al bar “New Club 2000” nella frazione Silla di Sassano quattro giovanissimi del posto: Giovanni e Nicola Femminella, Daniele e Luigi Paciello, quest’ultimo fratello di Gianni. Paciello, oggi, non era presente in aula, per lui c’era solo sua mamma Pina, accompagnata da una zia e un’amica.
Il giudice Salvatore Bloise ha rigettato l’istanza della difesa per la chiamata in causa del responsabile civile (assicurazione), perché la polizza non era intestata all’imputato.
I difensori del 22enne hanno anche reiterato la richiesta di patteggiamento a 3 anni e otto mesi, ma il p.m., la dottoressa Francesca Fresch, ha rigettato la richiesta dei legali Gennaro La Vitola e Alfonso Giuliano.
Entrambi le parti in causa hanno richiesto, i filmati e tutta la documentazione fotografica del giorno dell’ incidente. La difesa di Paciello ha anche richiesto che venga fatta luce sulle condizioni di salute del loro assistito, molti in aula hanno pensato che i due legali si riferissero all’incapacità di intendere e di volere di Gianni nel momento in cui è avvenuto l’incidente.
Spetterà, ora, al giudice decidere se disporre o meno una perizia in tal senso. Anche la nonna dei fratelli Femminella, difesa dall’avvocato Franco Di Paola, si è costituita parte civile nel processo, .
La prossima udienza si terrà l’11 maggio. Il giudice Bloise, considerato l’elevato numero di testi, 33 per la parte civile e 22 per la difesa, ha stabilito la calendarizzazione delle udienze, fissate per il 5 e 26 giugno, 17 luglio, 25 settembre e 16 ottobre.
“Nessuno mi potrà ridare i miei figli – dice Lina, mamma dei fratelli Femminella – ma spero che almeno ci sia giustizia per far capire che non si gioca con la vita delle persone perché se non si comincia a dare delle vere e proprie lezioni a chi guida in questo modo, a farne le spese saranno sempre persone e di ragazzi che hanno solo tanta voglia di vivere”.
L’accusa a carico del 22enne che era stata inizialmente ipotizzata era quella di omicidio volontario poi derubricata a quella di omicidio colposo. A febbraio il GUP aveva respinto sia la richiesta di rito alternativo presentata dagli avvocati Alfonso Giuliano e Gennaro Lavitola, difensori di Gianni Paciello, sia la richiesta di chiamata in causa dell’assicurazione, quest’ultima perché la polizza non era intestata all’imputato. Attualmente il 22enne si trova agli arresti domiciliari in una struttura protetta al di fuori della provincia di Salerno.
“Voglio giustizia – ha detto più volte Michele Paciello, papà di Daniele – questa persona ha ucciso mio figlio e deve essere punita per quello che ha fatto. La richiesta di un rito alternativo è assurda ed è giusto che non sia stata accettata. Io voglio che venga punito severamente per quello che ha fatto. Io adesso ho un figlio sotto terra e nessuno più me lo ridarà”.
– Giovanna Quagliano –
Assurdo!nel rispetto di questo Ragazzi che non ci sono più e delle loro famiglie non lasciate che questo atti di criminalità vengano considerati passabili Mai!!!
Ha fatto bene il PM a rigettare la richiesta di patteggiamento e di una pena a 3 anni e 8 mesi. Ma che scherziamo ? Ma come fa un avvocato ad avanzare una tale richiesta ? Bravi i giudici, e la si smetta di dire che è colpa dei giudici se si scontano pene brevi
egregi signori vi e’ di peggio !!!!!!!!!!!!
E’ una vergogna totale!!!!
bisogna rinchiuderlo e buttare la chiave !!!altro che sconto di pena…. ma visto che siamo in Italia questo signore girerà a breve indisturbato per le vie del Vallo….
Come al solito siamo al ridicolo,ora il poverino è lui e ci si arrampica sugli specchi.Si cercherà come sempre di portare questa causa a scadenza senza aver nessun colpevole,e conoscendo la giustizia lumaca cosi andrà a finire.Non mi meraviglerei se non ci sarà nessun colpevole,alla fine nessuno pagherà per questo brutale assassinio.Siamo in italia facciamocene una ragione.
non ho capito gli avvocati della difesa che cercano di far passare gianni Paciello x malato certo che ci vuole coraggio x difendere chi e colpevole di aver tolto all’affetto delle famiglie i propri figli con tutto il rispetto ma mi dispiace il colpevole deve essere condannato x quello che ha fatto senza attenuanti anche se sappiamo tutti che nessuno mai potra’ riportare ai genitori ai familiari e agli amici gli angeli che non sono più con noi un abbraccio ai genitori coraggio e tanta fede Michele