Il canile comprensoriale ubicato in località Marrone dopo anni di attesa, polemiche, annunci e smentite, finalmente verrà completato e potrà entrare in funzione a pieno regime.
Nei giorni scorsi infatti la giunta della Comunità Montana Vallo di Diano ha approvato il progetto preliminare e contestualmente la concessione, mediante finanza di progetto (project financing) della progettazione, realizzazione e gestione del canile. A partecipare al bando è stata una sola impresa, la Impresim srl di Padula che ha presentato una proposta, accettata dall’Ente montano, che prevede una spesa di 1.121.597 Euro.
Ad avere l’idea, risultata poi vincente, di “risolvere” il problema del completamento del canile con la finanza di progetto, era stato nel 2013 l’allora sindaco di Sala Consilina Gaetano Ferrari. L’idea di realizzare un canile comprensoriale risale al 2007. Ad annunciare la volontà di realizzare la struttura era stato all’epoca Pasquale Ferraro, allora consigliere comunale di Sala Consilina ed assessore ai lavori pubblici della Comunità Montana. Parte dei fondi inizialmente erano stati reperiti e nel 2009 era stata posta la prima pietra.
I lavori hanno permesso di realizzare soltanto una parte della struttura. Mancava quel “milione” di euro necessario per completarla che ora è arrivato grazie ad una società privata che ha deciso di investire sul canile assumendosi l’onere di completarlo in cambio della gestione dello stesso.
Il tempo massimo previsto per l’esecuzione dei lavori non potrà essere superiore ai 120 giorni , mentre la durata della concessione, decorrente dalla stipulazione della stessa, non potrà superare i 20 anni.
Allo stato attuale il canile comprensoriale ha un’area recintata di 10355 mq comprensiva di struttura ricettiva sanitaria con annessi locali di servizio al personale ed è costituita da 20 box di prima accoglienza e 40 box di lunga permanenza e potrà ospitare oltre 200 cani.
Gli interventi più imminenti che saranno effettuati sono la realizzazione dei locali di Servizio Area Ricovero Cani, il completamento dei box di lunga permanenza e i box di prima accoglienza e la sistemazione esterna area ricovero randagi.
– Erminio Cioffi –
Quali garanzie avrebbe la banca per il prestito, visto che il canile rimarrebbe di proprietà della Comunità Montana? Già oggi le banche non sanno che farsene delle abitazioni, comprese le ville le cui aste vanno deserte, figuriamoci di un canile messo all’asta.
Si tratta di un project financing, quindi la Ditta vincitrice anticipa poco o nulla (dipende da quanto è brava a “fare i conti della massaia” e convincere la banca), in teoria sarebbe esposta per un 20 – 30% con il proprio capitale di rischio, mentre la restante parte tocca alla banca con un finanziamento sul progetto, e stando ai numeri da lei esposti, non credo sia troppo difficile ottenerlo.
Proprio un bell’ AFFARE(in NEGATIVO) per la Ditta vincitrice. Facciamo i conti: si anticipano 1.121.000 EURO per terminare i lavori ed avere in GESTIONE il canile per 20 ANNI. I Comuni pagano , attualmente, circa TRE EURO a CANE al GIORNO,vale a dire 1.000 EURO per CANE all’ANNO, vale a dire un INCASSO di 200.000 EURO all’ANNO, per i 200 CANI di capienza del canile.Vale a dire che la Ditta gestirà in PERDITA per CINQUE ANNI il canile,potendo recuperare 1.121.000 EURO SOLO dopo 5 ANNI!. Come farà nel frattempo a NON essere dichiarata FALLITA?