Tentato omicidio. Eā questa la più pesante accusa che pende sui tre ladri arrestati lo scorso 15 maggio a Paterno, dopo un impatto contro lāauto dei Carabinieri che si erano messi sulle loro tracce a seguito di alcuni furti sul territorio.
Per tutti e tre, di nazionalitĆ serba, la Procura di Potenza muove lāaccusa, oltre al tentato omicidio nei confronti di due Carabinieri, anche di furto, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Potenza che ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dai legali dei tre uomini di nazionalitĆ serba, provenienti da Scampia, nel Napoletano.
Ricordiamo che i tre vennero bloccati con non poche difficoltĆ dai Carabinieri della Compagnia di Viggiano e della Stazione di Marsiconuovo, a seguito di controlli sul territorio ed alla segnalazione dellāAudi A6 sospetta di colore bianco.
Dopo lāincidente tra lāauto dei ladri uno dei tre venne subito bloccato, gli altri due riuscirono a darsi alla fuga a piedi per poi essere bloccati dai militari dellāArma qualche ora più tardi.
I legali dei tre serbi, che hanno trai i 25 e i 30 anni, avevano chiesto di derubricare lāaccusa da tentato omicidio a lesioni personali. La richiesta ĆØ stata però rigettata dal Riesame che ha ritenuto di dover confermare le pesanti accuse a carico dei tre.
Ricordiamo che i militari, grazie anche ad una manovra che evitò un incidente frontale, riportarono comunque delle ferite agli arti inferiori e superiori.
I tre ladri erano a bordo di unāauto di grossa cilindrata, Audi A6, con una targa che, a seguito di accertamenti portati avanti dai Carabinieri, risultava essere stata rubata qualche giorno prima a Casoria, sempre nel napoletano, ed appartenente ad altro mezzo. A bordo dellāauto venne ritrovata anche la refurtiva.
Nei confronti di uno dei tre ladri, pende anche lāaccusa di aggressione, per aver lanciato un oggetto contundente verso i Carabinieri e poi per averli aggrediti, nellāinutile tentativo di dileguarsi, per poi essere bloccato.
Durante lāudienza, il legale Antimo Castiello del Foro di Santa Maria Capua Vetere che difende l’uomo che venne momentaneamente ammanettato ad un palo per la situazione di emergenza che si era creata, aveva chiesto lāannullamento della custodia cautelare, per vizio di forma, dal momento che non ĆØ stato depositato un video.Ā Il tutto ĆØ stato rigettato dal Riesame.
I tre serbi, quindi, restano in carcere, uno nella casa circondariale di Potenza e due a Matera.
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