1 thought on “Il Vallo di Diano e la “deliberite”. Quando deliberare non ha prodotto il risultato sperato

  1. Complimenti ed elogi a Erminio Cioffi per questo articolo brillante e ironico insieme, che tanta triste verità dice su questa landa sconsolata nella quale viviamo. La “deliberita”, parole nuova, come malattia riconducibile a patologia di una classe politica dirigente che ritiene di risolvere i gravi e annosi problemi del Vallo di Diano “facendo voti”. Magari all’unanimità. Così potrà dire alla propria coscienza (sic) e all’elettorato di avere assolto il dovere di buoni amministratori della res publica. E ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere sulla vicenda della tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro, tacendo su altre ancora più dolorose. Un Comitato che lotta disperatamente per rinverdire quel “taglio del ramo secco” incapace di comprendere che dal 1987 a oggi il Vallo di Diano è stato mutilato di ben altri organismi e istituzioni. La sua gente privata di servizi e di aspettative. Punto diritto sul nervo scoperto: un partito, il Pd, alla deriva: senza uomini, senza idee, senza progetti. L’ultimo caso emblematico: Il Consorzio di San Rufo, divenuto il “cancro” del tessuto politico e sociale dei Comuni associati. Tutti o quasi governati dal Pd. Ora l’un contro l’altro armati perché si accorgono, troppo tardi, di essere ostaggi di un “maneggione”. Refrattario, con il placet inconsapevole credo degli amministratori, alla incompatibilità prevista dalla Legge (elle maiuscola) circa il divieto di incarichi dirigenziali a soggetto in quiescenza. E’ stato e rimane il “custode” di quello statuto del 1972 e l’interprete unico capace di mandare i Comuni in dissesto. Ne parleremo in appresso e magari nascerà un altro “comitato”… E chissà se ci sarà ancora qualche romantico che parlerà della ferrovia… o magari della “città Vallo”!

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