C’ĆØ anche una ragazza incinta tra le 26 giovani donne arrivate giĆ morte sulla nave spagnola attraccata a Salerno lo scorso 5 novembre. Il professore Antonello Crisci, insieme al suo gruppo, oggi ha concluso altre sei autopsie, arrivando cosƬ ad esaminare 12 corpi.
Sui corpi non vi ĆØ traccia di violenze sessuali, ma ci sono vecchie tracce di frustate e bruciature. Alcune erano state infibulate in tenera etĆ . Si presume, quindi, che non tutte siano di religione cattolica.
Questi segni, queste antiche lacerazioni e mutilazioni raccontano, insomma, un dramma muto che nessuno potrĆ rivelare al posto loro.
Due di loro sono uscite dall’anonimato. Nella giornata di oggi, infatti, nello strazio, un marito si ĆØ recato nella sala mortuaria del cimitero per riconoscere il corpo della moglie che era con lui in quella traversala fatale, e un fratello ha fatto lo stesso con le spoglie della sorella. Le due donne avevano entrambe 20 anni ed erano nigeriane.
– Paola Federico –
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. . . e se non piangi, di che pianger suoli? (Dante, Inferno, Canto XXXIII)