La ferrovia, di fatto, non esiste più nel Vallo di Diano, ma il Comune di Sala Consilina è stato “costretto” a pagare alla società RFI (Rete Ferroviaria Italiana) la somma di 53mila Euro per procedere, nell’ambito della realizzazione delle opere nella nuova area industriale, al passaggio di reti e sottoservizi al di sotto della linea ferrata Sicignano – Lagonegro, al km 37+494 ovvero nei pressi dell’area PIP Mezzaniello – Ponte Filo ubicata nei pressi dello svincolo autostradale.
Rete Ferroviaria Italiana è una società per azioni partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane con funzioni di gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Nel caso di Sala Consilina, la società in questione ha chiesto all’amministrazione comunale il pagamento complessivo di 53162 Euro per istruttoria pratica, sorveglianza lavori, collaudo, vigilanza e per la prestazione di carattere continuativo per l’attraversamento ferroviario. Una vicenda che ha diversi aspetti anomali visto che il Comune paga per degli attraversamenti su una linea ferroviaria che, anche se ufficialmente non è stata soppressa, di fatto è chiusa al traffico dal 1987 per dei lavori di elettrificazione che, nonostante siano passati 30 anni, non sono mai iniziati. Prova ulteriore della volontà di non riaprire, forse mai più, al traffico la linea è la recente asportazione di un tratto di binari in località Sant’Antonio, a poca distanza proprio dell’area PIP. Binari che sono stati prelevati da RFI e ricollocati lungo la linea ferroviaria che attraversa la città di Battipaglia.
L’attraversamento più “oneroso” per il comune salese è stato quello per la rete telefonica costato 14928 Euro, sono costati invece 10392 Euro quello per la rete idrica, 7708 Euro quello per la rete elettrica, 10392 Euro per la rete di irrigazione e 9742 Euro per l’attraversamento del gasdotto.
– Erminio Cioffi –
Basta con queste aree PIP.
Stanno distruggendo il nostro territorio tra cementificazione e degrado urbanistico.
Quello che c’é é piu che sufficiente.
Questi orribili capannoni hanno già distrutto buona parte del nostro paesaggio, per? NULLA.
È una cosa inconcepibile come i nostri amministratori non riescono a farsi valere anche in situazioni così evidenti di presa in giro da parte di enti (ora è il momento della RFI). Pagare per una cosa che non esiste. Poi vogliono essere votati.
La linea ESISTE e NON è MAI stata CHIUSA,tanto è vero che la CMC(Cooperativa Cementisti Muratori) di RAVENNA,General Concractor per i lavori di riammodernamento del tratto Sicignano degli Alburni-Atena Lucana,dell’A3 SA-RC, ha DOVUTO eseguire,nel 2006, su ordine e sorveglianza di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) lavori per un importo di circa 700.000 euro per protezione dell’interno delle gallerie ferroviarie nel tratto Sicignano-Polla,vicine al tracciato autostradale. Il Comune di Polla DEVE ripristinare e liberare la sede ferroviaria ASFALTATA all’altezza del passaggio a livello nel centro cttadino. Il Comune di Sala Consilina è stato citato in giudizio da RFI, presso il Tribunale di Lagonegro, per il ripristino della sede ferroviaria OCCUPATA in località Ponte Filo e S.Maria della Misericordia.