QUESTA NON E’ LA “POLITICA”
Non posso definirlo un “circo”, perché rispetto abbastanza il mondo circense.
Potrei definirla “giostra”, ma questa parola rende l’idea della spensieratezza dei bimbi e della felicità e non credo che “felicità” rientri in questo “sistema”.
Una cosa mi è chiara, “questa” non è politica.
Non considero “politici” uomini che si divertono con fanciulle minorenni affascinate dal denaro e dall’alone di potere in cui possono entrare a seno scoperto, con sottili tanga e con la freschezza della bellezza di un’età che non è corretto imbruttire con esperienze tanto particolari quanto di bassa levatura.
Dove sono i politici di una volta?
Quelli che conoscevano la Storia dei partiti politici; quelli che sapevano parlare e risvegliare le menti e non buttavano fumo negli occhi.
Quelli che avevano le loro idee e non si aggrappavano a quelle degli altri, come ci si aggrappa ad un tram affollato come qualcuno fa oggi, dopo aver aspettato il “tram” più conveniente su cui salire.
Non si accorgono certe donne di venire considerate bambole di plastica?
Dove sono quelle donne che lottavano per non essere considerate “donne-oggetto” e che non volevano essere la ruota “di scorta” di nessuno. “Il destino del mondo si decide in due luoghi: a tavola e a letto” Non ricordo chi pronunciò questa frase, ma doveva essere senz’altro qualcuno con molta esperienza di vita, qualcuno che conosceva bene la società. Questo è il mondo che lasciamo ai nostri figli ed ai nostri nipoti?
Ci dicono: “Stiamo uscendo dalla crisi” e poi, quando ci scandalizziamo di feste e festini, aggiungono
:“Pensiamo a qualcosa di più importante! C’è la crisi a cui pensare”.
Oggi, spiegare ad un bambino cos’è la politica, è alquanto difficile.
Una volta, quando chiedevo ai bambini: “Cosa vuoi fare da grande?” la risposta arrivava sicura: “Il calciatore”, “ La parrucchiera”.
Ma i tempi sono cambiati.
Alla stessa domanda, alcuni anni fa, un ragazzo di sedici anni mi ha risposto:” Mi apro un bel giro di prostituzione”. Un altro rispose: “Voglio fare come Fabrizio Corona”. Alcune ragazze risposero: “La velina”.
Cosa risponderebbero oggi?
Tutto è profondamente cambiato, ma in peggio.
La “nave” Italia è alla deriva. I motori sono spenti.
Ma, mi domando, quando la nave affonda, i topi (e le loro femmine) non dovrebbero scappare?
Un grave problema si porrà quando certi soggetti non saranno più al potere: aumenterà la disoccupazione, soprattutto nel mondo dello spettacolo e dell’informazione.
Che tristezza!
Niente più “sinistre” trasmissioni, niente più ironici comici, niente più stupide barzellette. Niente di tutto questo e di altro ancora.
Quando si chiuderà questo sipario, regnerà la noia nelle nostre case: niente urla e battibecchi tra signore definite “galline” e tra galline definite “signore”; nessuno più tirerà via parrucche e parrucchini e lancerà offese a destra e a manca.
Che squallore!
Ma quando si chiuderà questo sipario? Quando finiranno i provini?
Qualcosa sta cambiando, però. Me ne accorgo osservando il mondo della scuola, dove, nonostante spesso manchino il gesso ed i vocabolari aggiornati, incontro ragazzi e ragazze che s’impegnano, che studiano, soprattutto la Storia. Vogliono capire. E capiscono.
Sono giovani che osservano e riflettono. Stanno crescendo.
Stanno sviluppando non solo fisicamente, ma anche il loro pensiero. Stanno sviluppando idee. L’impegno e il sacrificio non li spaventa. Sono i futuri uomini nuovi. Sono le future donne nuove.
Pochi giorni fa, alla mia domanda “Cosa vorrai fare da grande? ” Una mia alunna, una bella ragazza brasiliana, mi ha risposto: “Il magistrato”.
Ho fiducia in lei e so che saprà farlo. Finalmente qualcosa sta cambiando. Si sta diffondendo un’aria diversa, più pulita. Respiriamola a pieni polmoni, non può che farci bene.
– Paola Testaferrata –