Soffrire di pressione bassa, o ipotensione, è abbastanza frequente e non deve assolutamente preoccupare. Per sentirsi meglio, però esistono tanti rimedi naturali: ne abbaimo parlato con il dottor Alberto Di Muria.
- D. – Quando la pressione viene considerata bassa?
R. – “La pressione bassa, o ipotensione, è una condizione caratterizzata da valori pressori inferiori alla norma. In termini numerici, un individuo soffre di ipotensione quando la sua pressione arteriosa a riposo scende al di sotto dei 90/60 mm Hg. Seppur meno frequente della più grave e preoccupante ipertensione, la pressione bassa è un disturbo piuttosto diffuso che, specie nella stagione calda, è frequentemente associato a stanchezza generalizzata e capogiri”
- D. – Quali sono le cause?
R. – “L’ipotensione patologica può essere riscontrata in malattie di varia natura, che possono causare cali pressori improvvisi o cronici. Inoltre può essere causata dalla diminuzione del volume plasmatico (ipovolemia). Tale condizione si verifica, per esempio, in caso di copiosa emorragia o disidratazione (diabete, diarrea e vomito protratti, ustioni estese ed eccessiva sudorazione). Anche i diuretici sono responsabili del calo pressorio. Vi sono poi numerosi altri farmaci, come i beta bloccanti, i narcotici e gli antidepressivi triciclici, in grado di scatenare il medesimo effetto avverso. Altre cause di ipotensione sono le infezioni severe (setticemiche), disfunzioni tiroidee, reazioni allergiche ed anemie (comprese quelle indotte da carenze nutrizionali di folati e vitamina B12)”
- D. – Quali sono i sintomi della pressione bassa?
R. – “L’ipotensione assume significato clinico quando si accompagna a segni di sofferenza cerebrale. In base alla loro intensità, possono comparire disturbi leggeri, come il lieve capogiro avvertito nell’alzarsi velocemente da una posizione sdraiata, o manifestazioni più severe, come lo svenimento o sincope. Quest’ultimo evento è un vero e proprio meccanismo di difesa, che l’organismo mette in atto per ripararsi dagli effetti negativi di un eccessivo calo pressorio. Quando un individuo è sdraiato a terra, il sangue incontra infatti meno difficoltà nel suo percorso e raggiunge più facilmente cuore e cervello”
- D. – Cosa fare in caso di un attacco di pressione bassa?
R. – “In attesa dei soccorsi sanitari, una persona colpita da collasso cardiocircolatorio dev’essere messa in posizione supina, con gli arti inferiori sollevati (per facilitare il ritorno venoso) ed il capo iperteso (per evitare il soffocamento). Qualora siano presenti, è inoltre utile allentare lacci e cinture. Se la sintomatologia è più lieve un pizzico di sale, senza comunque esagerare, e qualche bicchiere di acqua in più, aiutano a prevenire la disidratazione e ad aumentare il volume plasmatico. Anche cacao, caffè e the, pur agendo in modo differente, favoriscono un moderato rialzo pressorio”
- D. – Cosa si dovrebbe evitare quando si soffre di pressione bassa?
R. – “Prima di tutto, in particolare d’estate e negli individui anziani, occorre evitare la disidratazione, badando ad assumere un sufficiente apporto di liquidi. Poi, controllare la eventuale terapia con il proprio medico, curando di adeguarla, nel caso, in funzione della stagionalità e delle condizioni personali. Infine evitare l’alcol che, essendo un potente vasodilatatore, favorisce la disidratazione e favorisce la comparsa di ipotensione”
- D. – Può elencarci qualche rimedio naturale per contrastare questa condizione?
R. – “Ci sono diverse piante medicinali, presenti anche in diversi integratori, che possono essere utili. Tra le più note ricordo l’Eleuterococco, il Guaranà ed il Ginseng. Io però consiglio un preparato omeopatico del dr. Reckeweg, che è composto da 7 rimedi con effetto cardiotonico a diluizioni decimali. Ha indicazione nel collasso di origine vasomotoria, nell’astenia e nell’ipotensione arteriosa cronica. In caso di collasso circolatorio acuto si consigliano somministrazioni frequenti, ogni 15-30 minuti, ma se necessario anche ogni 5 minuti, di 10-15 gocce con o senza acqua. A miglioramento clinico avvenuto si diminuisce il dosaggio. Nell’ipotensione arteriosa cronica si consigliano di norma 10-15 gocce in poca acqua prima dei pasti, 3 volte al giorno, per un periodo prolungato”.
– Claudia Monaco – ondanews –