Mentre oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati si discuteva dell’introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali (dopo l’esame del disegno di legge approvato dal Senato lo scorso 10 giugno), fuori, in Piazza Montecitorio,l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ha manifestato affinchè i parlamentari accolgano nei loro emendamenti le richieste avanzate dall’associazione stessa.
Al sit-in, a cui hanno preso parte diverse associazioni di tutela e tanti familiari di vittime di incidenti stradali, erano presenti anche Donato Di Sia, sua moglie Pietrina e suo figlio Luciano, la famiglia di Maria Dorotea, la 25enne di Santa Marina scomparsa in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Bisceglie il 13 maggio del 2014. Alla guida dell’auto Pantaleo D’Addato, che risultò positivo alla cannabis e alla cocaina e il cui tasso alcolemico nel sangue era di molto superiore a quanto permesso dalla norma.
Il signor Di Sia, insieme alle altre famiglie e all’AIFVS onlus, chiede che vengano reinserite le condotte di guida azzardata contenute nel testo licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato, unitamente ad altre gravi condotte quali il mancato arresto al posto di blocco, la partecipazione a gare di velocità non autorizzate, la guida distratta dall’uso di apparecchi elettronici (tra le prime cause di incidenti insieme all’alta velocità ). I familiari, inoltre, chiedono per l’omicidio modifiche migliorative dell’art.589 del Codice Penale, distinguendo due livelli di pena e di colpa: una colpa lieve, con pene da 4 a 7 anni, con possibilità di sospendere la pena e una colpa aggravata per i casi di assunzione di un rischio irragionevole e incontrollabile alla guida, con pene da espiare. Anche per le lesioni le richieste delle associazioni distinguono le lievi, per cui si dovrebbe partire da un minimo di pena di 2 anni, dalla riduzione in stato di coma irreversibile con sanzione equiparata all’omicidio.
L’AIFVS, inoltre, chiede al Governo e al Parlamento di istituire, nei Tribunali penali e civili, corsie preferenziali e sezioni speciali per accelerare la trattazione dei processi per omicidio e lesioni stradali.
“La nostra speranza è che la legge sull’omicidio stradale diventi realtà . – dice Donato Di Sia raggiunto da Ondanews nel corso del sit-in romano – C’è bisogno dell’ergastolo della patente innanzitutto e di pene severe e certe che fungano da deterrente a questo tipo di reato. Per questo oggi siamo qui a manifestare“.
– Chiara Di Miele –Â
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