Non è poi così raro che si sviluppi una reazione avversa, o allergica, a un farmaco, un cosmetico o un prodotto chimico per la casa. Così come non è raro che non si sapesse di essere sensibili a questa o quella sostanza. La reazione avversa, poi, si può manifestare con semplici sintomi come irritazioni o rash cutanei, ma anche con sintomi più eclatanti e violenti, che possono altresì portare a uno shock anafilattico.
Ora gli scienziati britannici dell’Università di Newcastle hanno creato un semplice test cutaneo che predice se una data composizione può causare reazioni avverse. Il test utilizza vere cellule immunitarie e della pelle umana, in modo che la risposta possa essere affidabile.
Il nuovo test, che si chiama “Skimune”, è stato presentato in anteprima alla “In-Vitro Testing Industrial Platform (IVTIP) Conference” di Bruxelles.
Questo test della cute offre un’accurata e rapida alternativa alla sperimentazione animale, che peraltro dal marzo 2013 è stata proibita per i cosmetici, e fornisce il ponte tra i test di laboratorio per nuovi farmaci e la prima fase della sperimentazione clinica umana.
Il test è già stato testato con successo in diverse grandi aziende farmaceutiche e cosmetiche. Il risultato è affidabile e si ottiene entro due settimane. Al contrario di quanto accadeva fino a poco fa con i test su animali o con modello computerizzato, il nuovo test può rivelare una reazione avversa o una sensibilizzazione della pelle che prima non poteva essere identificata. Meglio dunque dell’utilizzo di animali o del computer.
Secondo i ricercatori, che hanno lavorato in collaborazione con il National Institute of Biological Standards and Control (NIBSC), questo test offre garanzie di sicurezza per le aziende e per i cittadini.
La risposta immunitaria, sebbene sia utile per combattere le infezioni, quando è incontrollata, come nel caso delle reazioni avverse, diviene pericolosa. Ecco perché è fondamentale poter sapere prima quale possa essere la reazione dell’organismo a determinate sostanze. Con “Skimune” tutto questo è possibile, e non solo può salvaguardare la salute delle persone, ma finalmente si pone come una reale alternativa ai test su animali.