Ha suscitato clamore il video della disabile costretta a scendere carponi lo scalone della Certosa di San Lorenzo, a Padula, per via dell’ascensore fuori uso. Il video è stato reso pubblico dal consigliere regionale del Movimento 5 stelle Michele Cammarano. Il M5S ha, inoltre, presentato un’interrogazione parlamentare a firma del senatore Andrea Cioffi. Per parlare di quanto accaduto, ma anche di promozione del Vallo di Diano e di relative criticità, abbiamo incontrato la direttrice della Certosa Emilia Alfinito.
- Circa 2 settimane fa la diffusione del video. Cosa sente di dire?
“Siamo molto dispiaciuti. La Certosa è stata sempre attenta a questi aspetti. Può capitare, però, che delle cose, per un breve periodo, non funzionino. E proprio nelle more del ripristino dell’ascensore, è accaduto questo spiacevole fatto. Ci tengo a dire che i custodi sono persone ineccepibili. Avevano offerto il loro aiuto alla signora, proponendole anche un accesso alternativo che avrebbe consentito di superare le barriere architettoniche. Ora l’ascensore è stato ripristinato. Ho anche inoltrato una comunicazione per far entrare i pullman dalla porta carraia che permette l’ingresso diretto al Chiostro Grande.”
- Ritiene che il fatto abbia avuto uno sviluppo “naturale” in termini di risonanza o sia stato eccessivamente enfatizzato?
“Non so, non mi interessa. E’ importante che gli utenti possano essere serviti nel miglior modo possibile. Purtroppo la burocrazia, in caso di problemi, allunga di molto i tempi ed amplifica le criticità, come accaduto anche con l’erba alta.”
- Spostando l’attenzione sul turismo, vi è una promozione adeguata del territorio e del suo patrimonio?
“I Comuni potrebbero attivarsi maggiormente, ma il cartello posizionato sull’autostrada rappresenta già una preziosa indicazione. Credo che in molti casi le lamentele siano relative perché chi è veramente interessato, riesce a raggiungere la Certosa.”
- Si sente spesso dire che il Vallo può vivere di turismo e di cultura. La pensa anche lei così?
“C’è molto interesse per quest’area. Bisogna, però, cercare di capire perché i vari protocolli d’intesa ed i tavoli di concertazione non hanno portato i frutti sperati. E’ forse mancato il coraggio. Bisogna promuovere il Vallo con la superbia di chi sa che ha un territorio ricco di risorse artistiche e monumentali.”
- Cosa bisogna fare per svoltare?
“La Certosa è un attrattore importante, ma senza il Vallo non può camminare. Il comprensorio va reso accessibile. I collegamenti non esistono ed il servizio non è offerto. Il Vallo è come una grande città dove devono esserci i mezzi pubblici. Una politica territoriale in questo senso non è stata fatta. Prendendo spunto da Italo, si potrebbe fare una proposta simile a Trenitalia. Ai visitatori che, tuttavia, giungono a Polla, va data la possibilità di spostarsi nel comprensorio.”
– Cono D’Elia –
” Cambia il mondo iniziando da te stesso”,
Il problema è di tipo culturale, noi Valdianesi non siamo imprenditori di noi stessi, ci portiamo un retaggio assistenzialistico, che serve al sistema dei politicanti, per mantenerci nelle necessità ai fini del ricatto elettorale.
Antonio
Concordo in pieno con le parole della dottoressa Alfinito. Su tutto. Lucide ed eleganti le sue dichiarazioni. Complimenti