Lettera alla Redazione – di Franco Iorio
Dal rammarico al gesto anti-istituzionale, dal disappunto al segno eversivo, in un crescendo a āchi la spara più grossaā il primo Cittadino di Sala Consilina si mette in competizione con gli oltranzisti a difesa del Tribunale che una legge certamente sciagurata accorpa a quello di Lagonegro.
Se la vicenda non fosse grave verrebbe da dire che le famose āporte di ferro vengono messe a Santa Chiaraā dopo che ĆØ stata depredata. Certo, ĆØ un territorio ormai saccheggiato questo Vallo di Diano, la desertificazione avanza con la rapiditĆ con cui frotte di giovani vanno via, un territorio rapinato delle sue bellezze che non sono state esaltate e potenziate, un territorio aggredito dallāincuria dei corsi dāacqua diventati fogne, devastato da discariche di materiali e rifiuti di ogni genere. Eā vero che i colpevoli ĆØ meglio sceglierli che cercarli, ma arrivare cosƬ in alto a me pare una esagerazione. Punti di vista, si dirĆ , e cosƬ io preferisco cercarli i colpevoli subito e qui.
Allora, chi ĆØ preposto alla tutela degli interessi delle popolazioni? Quali sono i compiti di un Sindaco? Dunque, vediamo: il Sindaco ĆØ lāorgano responsabile dellāamministrazione del Comune, rappresenta lāEnte e sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici, coordina e riorganizza altri non trascurabili attivitĆ in ambito comunale. Può capitare che sāimbatta in palesi āingiustizieā, e la soppressione del Tribunale ĆØ certo una ingiustizia lampante, per cui deve difendere, ne ha lāobbligo, il sistema economico del proprio territorio, non meno che il āpresidio di Giustiziaā a salvaguardia della āsicurezza del territorioā.
Sbaglierò, ma rimango convinto che lāazione migliore non sia quella di restituire al Capo dello Stato il suo ritratto investendolo, per giunta, con valutazioni al limite del vilipendio. āScandaloso e inaccettabileā non può essere mai un intervento del Capo dello Stato, nĆ© le sue affermazioni, men che meno la nomina di un Senatore a vita.
Il modo migliore, forse lāunico efficace, per difendere il proprio territorio e la sua gente un Sindaco ce lāha nella mano destra: sottoscrivere le dimissioni dalla carica e restituire al Prefetto le chiavi della Casa comunale.
Se il Sindaco Gaetano Ferrari, e tutti gli altri Sindaci del Vallo di Diano, insieme, e quelli della circoscrizione avessero a tempo debito rimesso il mandato nelle mani del Prefetto, per lāinoltro al Governo, allora sƬ che probabilmente avremmo registrato effetti positivi al mantenimento del Tribunale. E avrebbe risparmiato a Gaetano Ferrari inevitabili rimbrotti, che allo stato dei fatti non possono mancare. PerchĆ© lāArt. 6 del d.p.r. n. 7.4.2000 n. 121 prevede lāesposizione del ritratto del Presidente della Repubblica negli Uffici pubblici quale significato morale e simbolico ed espressione del Paese unito che si riconosce nel Capo dello Stato e prima ancora nella sua Costituzione, nella bandiera, nell’inno nazionale. Senza dimenticare che Il Sindaco ĆØ anche Ufficiale di Governo ex Art. 54 del Tuel 267/2000.
Solo un ultimo cenno, per ricordare al Sindaco Ferrari che lāesposizione del ritratto del Capo dello Stato non sta a significare āmonito ed esempio per ben amministrareā, ma ha un valore assoluto ed esclusivo che non offre scelta di campo a chicchessia, men che meno a un primo Cittadino.
Franco Iorio