Continua a mantenersi vivo il dibattito sul ddl Cirinnà, sulla necessità di un riconoscimento giuridico per le coppie formate da persone dello stesso sesso accompagnata da una riflessione sulla famiglia “tradizionale”.
Dopo la mobilitazione “Svegliati Italia“ dello scorso 23 gennaio, domani, sabato 30, si terrà a Roma il “Family Day”, una manifestazione “a difesa della famiglia e del diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà“, come si legge nel comunicato diffuso dal Comitato “Difendiamo i nostri figli”, che ha aderito, insieme a tante altre associazioni, all’evento.
Ondanews ha incontrato Mons. Antonio De Luca, con cui ha affrontato la delicata questione relativa al ddl Cirinnà e al tema della famiglia.
“In questi giorni siamo tutti alle prese con la legge Cirinnà, se sarà approvata dal Parlamento italiano, saranno riconosciuti i diritti delle unioni di fatto e delle unioni civili? Ma la legge contiene altre concessioni e possibilità, certamente il rischio di equiparare le formazioni sociali alla famiglia tradizionale è una probabilità immediata – ha sottolineato il Vescovo – L’acceso dibattito sul “Family Day” non deve essere ridotto esclusivamente alla partecipazione o meno ad un evento che, comunque, deve conservare la natura di un sereno dialogo e del confronto, e vuole essere un appello alla riflessione fondamentale sul senso della famiglia e, soprattutto, evitare di generare ulteriore confusione e disorientamento”.
“Quello che i cattolici, e non solo, chiedono, in questo momento è che la famiglia naturale non venga sostituita o confusa con altre forme di formazione sociale, con grande rispetto verso tutte le altre modalità di Unioni, quelle di fatto, le coppie di persone dello stesso sesso – continua Mons. De Luca – tutto questo, se merita una regolamentazione e una cautela dal punto di vista giuridico, non può sostituire quello che è il progetto di Dio sulla coppia umana e, soprattutto, il rispetto di questo naturale legame che c’è tra l’uomo e la donna. Soprattutto la garanzia di offrire ai figli un padre ed una madre“.
“Mettiamo in discussione, in seria discussione, la mercificazione della genitorialità con l’utero in affitto, e nuove forme di sfruttamento della donna – conclude – La riflessione sulla famiglia è la grande attualità di questo tempo: il Family Day è un appello ad aprirsi al dialogo, al confronto, ma è anche un monito ai legislatori che possano ripensare quelle grandi radici politiche, culturali e spirituali che fanno parte del patrimonio del nostro popolo”.
La Diocesi di Teggiano – Policastro ha organizzato, per sabato 7 febbraio presso la parrocchia Sant’Anna a Sala Consilina, un incontro di formazione sul tema “Famiglia: quale futuro?”, nel quale interverranno Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano – Policastro, e l’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita.
– Filomena Chiappardo –
Se fossi vissuto 150 anni fa,saresti stato fra quelli che a Sanza spararono su Pisacane.Vai a vivere con i talebani a Kabul.Come tanti bravi “cristiani”difendete la vita nell’utero,ma sfruttate e maltrattate ,per non dire altro,i bambini dopo nati.
la legge Cirinna é unione civile mascherata da matrimonio.La possibilita’ di adozione del figlio di uno dei due partner apre la strada all’utero in affitto che é vietato in Ialia,ma si puo’ fare in alcuni paesi esteri.
Non sono solo i cattolici ad essere contrari,ma la maggioranza degli italiani.Secondo i sondaggi il 75% degli italiani é contrario alle adozioni e come tutti sappiamo i cattolici praticanti sono il 25%
Vergognati,,,,semmai conosci il significato di codesta parola,
Pur di difendere il Partitiello…sareste capaci di vendere l anima al diavolo.
Meritate quello che vi si prospetta …Scappare di notte da questo Sacro suolo Italico.
Complimenti x il commento. Basta ipocrisia
La proposta di legge cirinna non riguarda affatto l utero in affitto ma la possibilità che il figlio di uno dei genitori che va convivere col compagno dello stesso sesso vada a vivere con loro sentito il parere del minore e fatte le valutazioni del giudice e dei periti. La smettano i cattolici di far passare la proposta cirinna per quello che non è.