“La nozione di identità sessuale deve ritenersi “nuova e diversa” rispetto al passato, nel senso che ai fini di una tale identificazione viene conferito rilievo non più esclusivamente agli organi genitali esterni, quali accertati al momento della nascita, ma anche ad elementi di carattere psicologico e sociale”.
Il Tribunale civile di Salerno ha così accolto la richiesta di una persona transessuale salernitana: la donna potrà ora rettificare il sesso sulla carta di identità, sulla patente e sull’atto di nascita pur non essendosi sottoposta all’intervento chirurgico di modifica dei caratteri sessuali primari. La modifica anagrafica le eviterà quelle situazioni imbarazzati che si replicavano ad ogni richiesta di esibire un documento: quelle domande sul perchè identità segnalata ed aspetto fisico non coincidessero appartengono ormai al passato.
La sentenza pubblicata ieri diventa un importante punto di riferimento per la comunità lgbt della città d’Ippocrate e dell’intera Campania ed è destinata ad alimentare sul territorio il dibattito sul riconoscimento dei diritti civili. La 4088/2015, infatti, è la prima sentenza del tribunale salernitano sul tema e una delle poche emesse in Sud Italia. Il provvedimento è particolarmente degno di nota per non essere cucito addosso alla protagonista: il collegio ha infatti interpretato e contesualizzato la legge 164 del 1982, allineandosi a quanto poi definito dalla Cassazione lo scorso luglio.
“Siamo pienamente soddisfatti per l’esito di questo procedimento, di alta valenza sociale oltre che legale: una società basata sull’uguaglianza dei diritti, con la garanzia di una tutela ormai conclamata per le persone transessuali, è possibile” ha dichiarato l’avvocato Miguel Coraggio che insieme ad Antonio Rotelli Rotelli e Francesco Bilotta ha rappresentato la donna transessuale della provincia di Salerno che aveva adito il Tribunale. “Ancora una volta, la giurisprudenza – continua il legale – si è dimostrata più efficace e consapevole della legislazione. Contribuire alla realizzazione personale della propria assistita ripaga più di qualsiasi ononario di mandato”.
– Gianpaolo D’Elia –
Dio …perdona loro…poiché non sanno quello che fanno!!.
MA andate a fanc…ulo….pervertiti e debosciati…
Preoccuparsi di camorra…corruzione. ..concussione. ..lavoro nero…delinquenza comune…NO.. EHH?
NON FA RADICAL CHIC…
AVETE RAGIONE. ..
PAGLIACCI…