La drammatica morte di Crescenzo Della Ragione va ad inserirsi in quello che quasi appare una sorta di tragico casellario. Il 27enne di Mugnano, rimasto vittima di un pezzo di costone roccioso staccatosi dalla grotta in cui è ricavato il noto locale notturno “Il Ciclope” di Marina di Camerota, diventa uno dei tanti nomi identificativi di giovani vite spezzate nel corso di attimi che, da semplice divertimento e spensieratezza, diventano veri e propri drammi.
L’ultimo in ordine di tempo era stato Lorenzo Toma, colpito da un malore in un locale notturno di Santa Cesarea Terme, nel Salento, in cui il 19enne ha smesso di vivere. Perdite immani, giovani percorsi interrotti, la voglia di vivere e di divertirsi tramutata in lutto. Un dolore che, fisiologicamente, si riversa sulle famiglie. Quelle stesse famiglie che vedono uscire i propri figli di casa, giovani e leggeri, e, in alcuni casi, non ne vedono più il rientro.
Dopo il triste episodio di Marina di Camerota abbiamo raggiunto il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, S.E. Mons. Antonio De Luca, sempre foriero di insegnamenti ai più giovani e di appelli che, nella maniera più assoluta, non bisogna lasciar cadere. “Le notizie che stiamo ricevendo in questi giorni dalle cronache ci lasciano perplessi, senza per forza voler puntare il dito, dato che spesso si tratta di incidenti – dice Monsignor De Luca – Da ciò però non può non partire un monito che deve toccare in modo particolare le istituzioni educative, tra cui la famiglia. Le tante fragilità che possono appartenere ai giovani devono essere riparate da un segno dato dall’età adulta che deve farsi loro compagna di viaggio, perchè troppo spesso lasciati da soli“.
“Alle famiglie provate da questi lutti va tutta la nostra vicinanza e il nostro sostegno” conclude il Vescovo De Luca.
– Chiara Di Miele –
- Articolo correlato
11/08/2015 – Camerota: tragedia nel “Ciclope”. Cadono frammenti di roccia, morto 27enne