La CISL FP attiva lo stato di agitazione e chiede la convocazione dinanzi al Prefetto. A seguito dell’assemblea dei delegati della Rappresentanza Sindacale Unitaria dei lavoratori del comparto, tenutasi il 31 ottobre, la segreteria territoriale di Salerno della CISL FP ha proclamato lo stato di agitazione per denunciare l’ASL Salerno nelle sedi competenti per condotta antisindacale.
Lo fanno sapere il segretario provinciale Alfonso Della Porta e il Capo Dipartimento della Sanità Pietro Antonacchio.
“Non è servito a nulla il tavolo di raffreddamento dinanzi al Prefetto per il tentativo di conciliazione – dichiarano – e nonostante l’impegno assunto dall’amministrazione siamo ancora in una posizione di stallo. Ci viene da pensare che sia stata solo una manovra politica per placare gli animi prima delle Elezioni nazionali. Purtroppo c’è da dire che il tempo delle attese è finito. Sono ormai più di tre anni che le relazioni sindacali sono tutt’altro che stabili in ASL se non addirittura inesistenti e ora, con la nuova Direzione Strategica che ormai si è insediata da 3 mesi, nulla è cambiato, anzi si aggiunge il totale spregio nei confronti delle relazioni sindacali anche su accordi sottoscritti che non sono stati onorati in continuità amministrativa e che anzi sono smentiti, perché secondo quanto sostenuto dalla parte pubblica c’è uno sforamento di 800.000 euro. Però non ci forniscono informazioni sui fondi relativi agli anni 2018 – 2019 per essere preparati al confronto“.
“Allo stato la situazione è più che drammatica – dichiarano i delegati RSU Pietro Araneo, Giuseppe Aulisio, Francesco Baldi, Antonio Cervone, Gianfranco Climaco, Raffaele De Stefano, Pasquale Gaetano De Vivo, Iolanda Di Filippo, Stefano Di Filippo, Lucia Errico, Paolo Fasolino, Vincenzo Ferrara, Antonio Giugliano, Antonio Lapicco, Maurizio La Rocca, Gerardo Lodato, Gianfranco Maiorino, Antonio Malangone, Gerarda Mastrolia, Gerardo Paradiso, Gaspare Pepe, Attilio Perciabosco, Luigi Pergamo, Giuseppe Procaccio, Antonio Ristallo, Giovanni Senatore, Pasquale Solimeno, Emiddio Sparano, Silvano Vece, Michele Viciconte, Mirco Marzullo – ed è ineccepibile la mancanza di volontà di procedere all’attribuzione della fascia economica per gli aventi diritto nonostante le risorse lo consentano. Non è più procrastinabile il completamento della procedura delle stabilizzazioni per i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti dei 18/36 mesi e le trasformazioni dei rapporti di lavoro per i comandati, lavoratori con contratti a tempo determinato e in aspettativa e per quanti sono in assegnazione temporanea ex art. 42 bis, anche alla luce del fatto che il fabbisogno stimato consente di stabilizzare tutti gli interessati“.
“Purtroppo abbiamo preso atto che la Direzione Strategica vorrebbe condurre trattive in maniera unilaterale chiedendo approvazione in assenza di opportuna informazione sull’andamento dei percorsi deputati alla contrattazione, senza dare possibilità alle parti sindacali di negoziare e, prima come ora, vuole mantenere relazioni tutt’altro che conformi al contratto collettivo nazionale, venendo meno ai principi di responsabilità, buona fede e trasparenza – dichiarano Della Porta e Antonacchio – La mancata informazione con conseguente lesione della possibilità di agire delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori sono la forma mentis di quest’azienda che si prepara al fallimento. D’altro canto non c’è da meravigliarsi. Un Ente che non valorizza il personale interno, qualificato e con competenze trasversali, attivando percorsi di verticalizzazione e passaggi orizzontali necessari al fine di definire una dotazione organica coerente col fabbisogno assistenziale di certo non può mantenere alti i livelli di efficacia ed efficienza ed è sicuramente destinato all’esternalizzazione dei servizi ai privati. Spiace dover constatare che i basilari diritti sindacali debbano essere sottoposti al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e il tutto con ingiustificato aggravio di spese legali sia per la difesa dell’Ente che per la condanna a quelle sostenute dalle controparti a danno dei lavoratori e della collettività a carico dell’Ente ma, oltre a procedere sul fronte dello stato di agitazione con consequenziale sciopero, attiveremo la condotta sindacale ai sensi dell’art. 28“.