Ha risposto alle domande del Gip del Tribunale di Nocera Inferiore ed è tornato ad ammettere le proprie responsabilità l’uomo di 40 anni accusato di tentato omicidio per aver lanciato la figlia di due anni dal terzo piano di una palazzina in Corso San Vincenzo Ferreri a Fisciano.
Stando a quanto si apprende dall’avvocato Silverio Sica, che difende l’uomo insieme all’avvocato Tommaso Amabile, “ha detto che è stata la parola di Dio a fargli lanciare la bambina dalla finestra” e sempre la mano di Dio avrebbe salvato la bambina la cui caduta sarebbe stata attutita da una rete metallica.
La bimba resta ricoverata nel reparto di Ortopedia al “Santobono” di Napoli dove è stata trasportata dopo le prime cure prestate all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. E’ stata operata per la frattura all’omero destro e le sue condizioni sono in miglioramento.
I legali hanno chiesto l’attenuazione della misura cautelare e il ricovero in una struttura psichiatrica. Il Pubblico Ministero ha annunciato che chiederà una perizia psichiatrica.
“A nostro giudizio – ha aggiunto l’avvocato Sica – è una vicenda di natura psichiatrica. Il nostro assistito, dopo aver sostenuto che la bambina era caduta in maniera accidentale, come un fiume in piena ha ammesso di averla buttata lui, ha raccontato di un ordine ricevuto da Dio e della sua certezza che si sarebbe salvata perché così ha voluto Dio”.
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