
Mario Vuolo, 56 anni, affetto da sclerosi multipla progressiva da circa ventāanni, a cui si aggiungono: cirrosi da farmaci, glomerulonefrite membrano proliferativa e gammopatia monoclonale, vive āschiavoā non solo della sua terribile malattia degenerativa che aumenta progressivamente giorno per giorno, ma anche della lenta burocrazia.
La casa di Mario ĆØ situata nel centro storico di Sicignano, ai piedi del Castello Giusso e per potervi accedere, bisogna attraversare a piedi una lunga arcata pericolante di oltre 30 metri: lāarco del castello, infatti, dal lontano 1980 ĆØ sorretto con dei pali di legno, ora fatiscenti.
Per evitare che Mario possa correre rischi, la moglie, una donna coraggiosa e combattiva, Vita Luongo, apre un ombrello anche quando non piove al fine di evitare la caduta di calcinacci sulla testa. Inoltre, Mario vive su una sedia a rotelle e per poter raggiungere casa, dovrebbe attraversare la lunga arcata con la carrozzina, ma vista lāimpossibilitĆ di farlo perchĆ© la strada ĆØ ripida e lo spazio non ĆØ sufficiente per la sedia a rotelle, Mario si serve di un montacarichi. Una volta salito sul montacarichi raggiunge la porta di casa da dove inizia la sua seconda via crucis.
Lāabitazione ĆØ piccola, eccezion fatta per il salone, la casa ĆØ piena di barriere architettoniche e vista lāimpossibilitĆ di raggiungere la sua camera da letto con la carrozzina, lui e sua moglie dormono sul divano nel soggiorno. Quel divano che ĆØ la sua vita, tutta la giornata ĆØ passata sul divano, perchĆ© Mario, a causa della sua malattia, non può muoversi da solo e ha bisogno di assistenza 24 ore su 24.
Dopo innumerevoli segnalazioni, i coniugi Vuolo, grazie anche allāaiuto del sindaco Alfonso Amato, sono riusciti a ottenere nuovamente lāassistenza domiciliare da parte dellāAsl che non vi veniva più garantita da circa un anno. Ma i problemi non finiscono, perchĆ© a questi si aggiungono anche quelli economici. Una misera pensione che sommata allāinvaliditĆ giunge ad un totale di 950 euro, a cui ogni mese bisogna sottrarre le spese per i farmaci pari a 400 euro e il mutuo di 300 euro, dei rimanenti 250 euro bisogna togliere anche i costi per le bollette, la macchina e le spese telefoniche e accessorie.
“Il nostro calvario ĆØ anche economico – dice la signora Vita Luongo – arrivare a fine mese ĆØ impossibile. In questi giorni infatti, lāENEL ci ha ridotto la corrente, perchĆ© non riusciamo più a pagare le bollette. Noi abbiamo chiesto e continueremo a chiedere solo dignitĆ per mio marito, non denaro”.
– Mariateresa Conte – ondanews –