Lettera aperta alla redazione – di Michele Santoriello –
āĆ GIUNTO IL MOMENTO DI FARE CHIAREZZA.
La mia affermazione da semplice cittadino, espressa su facebook in merito alla vicenda dei due Marò italiani, ĆØ conseguente ad una dichiarazione dellāesponente politica di Sinistra e LibertĆ , Giuliana Sgrena, comparsa sempre sul social network fb, che riporta testualmente: āCari Marò dovete essere giudicati in India, lāIndia ĆØ un grande Paese, dovete scontare la pena in Indiaā.
Mi sorprende il fatto che della dichiarazione di Sgrena non vāĆØ alcuna traccia sui mezzi dāinformazione e alcun accenno di censura. Tutto ciò mi ha lasciato sconcertato. Per questo chiedo maggiore oggettivitĆ ai mezzi dāinformazione, invitandoli a fare chiarezza e a citare sia la dichiarazione di Sgrena sia la mia. In questa maniera saranno i lettori a giudicare.
Ritengo di avere avuto il coraggio di fare una dichiarazione ad alta voce, con toni sicuramente forti, commentando unāaffermazione, quella di Sgrena, che, senza dubbio, indigna qualsiasi individuo a prescindere dal proprio credo politico.
Ricordo a me stesso e a tutti i fatti che videro protagonista la Sgrena in Iraq.
Un italiano, il dott. Calipari, morì per proteggerla con alto senso della Patria. Come si può dimenticare tale sacrificio? Il Paese in quella occasione le testimoniò tutto il proprio affetto, perché oggi la Sgrena ha rilasciato la dichiarazione che conosciamo?
Sento il dovere, a questo punto, di ribadire il mio sdegno verso le atrocitĆ subite da tutti i popoli che la Storia ricordi, a riprova che il mio sentimento non ĆØ stigmatizzabile nella maniera che si vuol far passare. Se qualcuno, quindi, vicino o lontano, ritiene di dover strumentalizzare questa vicenda per questioni che
non riguardino il senso civico e morale, patriottico, del dovere, a cui mi appello e dal quale deriva il mio pensiero, non ĆØ più affar mio. Che parlino le coscienze.ā
– Michele Santoriello –