54.976 nuove diagnosi in un anno, prima causa di morte nelle donne, 17% di tutti i decessi per causa oncologica. Il tumore alla mammella colpisce una donna su dieci e sono 12000 i decessi dovuti a questa causa.
Questa mattina, presso l’azienda DFL del Gruppo Lamura a Sala Consilina, in occasione del Mese della prevenzione del tumore al seno si è tenuta l’interessante iniziativa dal titolo “Pink Power – Il potere della prevenzione” con la preziosa presenza del dottore Tommaso Pellegrino, Dirigente Medico presso l’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Oncologica e Responsabile della Breast Unit presso il Policlinico “Federico II” di Napoli.
La mattinata di informazione, alla quale erano presenti tante donne, è stata introdotta da Pasquale Orlando, Responsabile Comunicazione DFL, e da Pasquale Lamura, Amministratore DFL. In apertura dell’incontro la proiezione di un video di sensibilizzazione realizzato con il supporto delle dipendenti DFL. “Questa iniziativa ha un tema fondamentale, quello della prevenzione – ha spiegato Pasquale Lamura -. L’obiettivo di un imprenditore deve essere anche sociale, così come mio padre ci ha insegnato. Oggi abbiamo ritenuto importante portare avanti questa tematica per le nostre dipendenti e per le familiari dei nostri collaboratori”.
“Nel nostro territorio è la prima volta che si fa prevenzione del tumore al seno in un’azienda – ha esordito il dottore Pellegrino -. Questo mi rende molto orgoglioso, perché si guarda oltre l’attività, realizzando iniziative utili nel sociale per i dipendenti e per chi è vicino all’attività”.
Dal tumore alla mammella oggi si guarisce. Questo il primo messaggio di speranza lanciato dal noto chirurgo senologo valdianese:“È modello di riferimento nel mondo scientifico per affrontare le patologie tumorali. A 5 anni dalla diagnosi il 90% delle donne è in vita, grazie a terapie efficaci che ci permettono di parlare di guarigione. Stiamo andando verso la personalizzazione della terapia, perché ogni donna e ogni tumore della mammella hanno caratteristiche diverse. Così come è soggettiva la prevenzione”.
Al Sud ci si ammala di meno, perché purtroppo le diagnosi sono più tardive e le campagne di screening spesso vengono attivate a singhiozzo. “Dobbiamo investire di più sulla prevenzione – sottolinea Pellegrino – che è un concetto ampio che va al di là della visita”. Per prevenire il tumore al seno bisogna valutare i fattori di rischio (familiarità, predisposizione genetica, terapia ormonale sostitutiva, obesità, alcol e alimentazione), i campanelli d’allarme (nodulo, alterazione dell’areola), l’autoesame (“Non può sostituire il controllo medico o un esame specifico” ammonisce Pellegrino), la diagnosi (visita senologica, mammografia, ecografia, esame citologico e istologico, risonanza magnetica), stili di vita sani.
Oggi, inoltre, la chirurgia della mammella mira ad essere conservativa e ricostruttiva. Pellegrino ha messo in risalto anche gli effetti del Covid sulla prevenzione, che in due anni ha determinato un ritardo notevole nelle diagnosi: “Non ho mai visto nella mia attività tanti tumori della mammella diagnosticati tardivamente come in questo periodo. Almeno 2000 tumori non sono stati diagnosticati precocemente e ci sono stati 400mila esami di screening in meno. Chiudere gli ambulatori è stato errato, perche le patologie tumorali hanno continuato il loro corso e non le abbiamo più aggredite”. Pellegrino, che anni fa propose alla Camera l’istituzione delle Breast Unit, oggi realtà efficace, ha improntato buona parte della sua carriera politica al raggiungimento di diversi obiettivi grazie a iniziative istituzionali sull’oncologia, la diagnosi precoce e il Registro Tumori. Tanti i miti da sfatare sul cancro al seno. “Il dolore non ha nulla a che fare con il tumore, – spiega Pellegrino – un seno grande non aumenta il rischio, il fumo fa sempre male e provoca il cancro, le protesi estetiche non incidono assolutamente così come la depilazione ascellare”.
“Meglio avere una rassicurazione in più che una diagnosi di tumore” è l’accorato appello lanciato dal dottore Pellegrino al termine dell’incontro targato DFL.