“Noi, Vescovi delle diocesi di Milano, Monreale, Novara, Roma, Salerno, Palermo, siamo consapevoli che ogni Vescovo diocesano debba mostrarsi sollecito nei confronti di tutti i fedeli che sono affidati alla sua cura e che i Vescovi, in quanto principali dispensatori dei misteri di Dio, hanno il dovere di vigilare affinchĆ© non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica, soprattutto nel ministero della Parola, nella celebrazione dei sacramenti, nel culto di Dio e dei Santi e nellāamministrazione dei beni“.
Questa consapevolezza induce alcuni Vescovi, tra cui quello di Salerno, a comunicare a tutti i fedeli che le azioni liturgiche compiute da Padre Giuseppe Galliano, anche in luoghi diversi dagli edifici di culto, avvengono in violazione delle norme canoniche e delle disposizioni della competente autoritĆ ecclesiastica.
Con tale fermezza i Vescovi fanno seguito ad una segnalazione inviata dai fedeli in cui si avverte che il parroco praticava l’eucarestia in luoghi privati. Padre Giuseppe Galliano a maggio era statoĀ dimesso dallāIstituto religioso per āostinata disobbedienza alle legittime disposizioni impartite dai superiori in materia graveā.
Con tali dimissioni Padre Galliano, in quanto religioso chierico, ĆØ incorso nel divieto di esercitare gli ordini sacri se prima non avesse trovato un Vescovo che lo accogliesse. Il sacerdote siciliano che guida il gruppo dei carismatici della āFraternitĆ Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesùā ha in programma per il 25 e 26 ottobre al Centro sociale di Pastena un incontro di spiritualitĆ . Padre Galliano ĆØ atteso a novembre anche a Capaccio Paestum.
Nella lettera scritta dai Vescovi si legge che “come Pastori del Popolo di Dio abbiamo il dovere di preoccuparci affinchĆ© i fedeli affidati alla nostra cura spirituale crescano in grazia mediante la celebrazione dei sacramenti e conoscano e vivano il Mistero Pasquale. Riteniamo dunque indispensabile informarli che tutte le azioni liturgiche, in primis la celebrazione dellāeucarestia, compiute da Padre Galliano sono illecite e pertanto si eviti di prendervi parte a qualsiasi titolo, poichĆ© mettono a repentaglio la vita spirituale di credenti e non credenti, a motivo di una predicazione e di una pratica liturgica e devozionale che corrompe la fede cristiana con elementi presi da forme di spiritualitĆ incompatibili con essa. Ć nostra responsabilitĆ mettere in guardia dal grave rischio di porsi al di fuori della comunione cattolica qualora prendano parte a tali incontri”.