E’ stato presentato a Roma, nella Sala Conferenze della sede nazionale dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), il “Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2015“, in collaborazione con la Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes, SPRAR e UNHCR. Dati reali per fare chiarezza sul fenomeno dei migranti e dell’accoglienza prestata attraverso una rete il cui sistema principale è rappresentato dallo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
“Ad oggi – ha ricordato Matteo Biffoni, delegato Anci all’Immigrazione – nel sistema Sprar ci sono poco più di 20mila posti, a cui se ne aggiungeranno presto altri 10mila, per passare finalmente verso un sistema organizzato e di sistema. Come Anci l’intenzione è provare a lanciare lo Sprar in tutti i Comuni, anche quelli di piccole dimensioni”.
I dati complessivi presentati fanno emergere che, al 14 settembre 2015, sono giunti sulle nostre coste circa 121.500 migranti (eritrei, nigeriani, somali, sudanesi, siriani). Nel 2014 le domande di protezione internazionale presentate in Italia sono state quasi 65mila, mentre nel 2013 circa 27mila. I minori stranieri non accompagnati che nel 2014 hanno presentato domanda di protezione internazionale sono stati 2.584, mentre nei primi cinque mesi del 2015 sono state presentate circa 25mila domande.
In Italia, al 31 dicembre 2014, i richiedenti asilo e i migranti presenti nelle varie strutture di accoglienza risultano quasi 70.000. Nei Centri di Accoglienza, di Primo Soccorso e di Accoglienza per Richiedenti Asilo sono stati accolti e assistiti 9.592 migranti, nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) a fine dicembre erano presenti 35.499 persone, mentre nelle strutture attive nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) quasi 24.000 migranti tra richiedenti e rifugiati. Sono la Sicilia, la Lombardia e la Campania le regioni ad ospitare nel 2014 la percentuale più alta di richiedenti asilo nelle strutture temporanee (CAS) e sono le stesse regioni a far registrare le percentuali maggiori di accolti nei primi cinque mesi del 2015.
Nello specifico, per il periodo analizzato, i posti di accoglienza complessiva della rete SPRAR in provincia di Salerno corrispondono ai 28 nel centro di Caggiano, 50 a Eboli, Pontecagnano e Padula, 35 a Polla, 30 a Roscigno, 25 a Salerno e 28 a Santa Marina. Complessivamente, in base ai dati sui presi in carico ufficialmente dal sistema nazionale o nei centri di prima accoglienza (da non confondere con la reale presenza di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale), in provincia di Salerno al 1° luglio scorso risulta un totale di 1107 presenze, di cui 220 nei centri SPRAR e 887 nei Centri di Accoglienza Straordinaria. 5618 le presenze in tutta la Campania che, con questo dato, copre il 6,87% dell’accoglienza rispetto al totale nazionale (0,95 persone accolte per ogni 1000 abitanti).
A fine 2014 erano 33 le guerre in atto, 13 le situazioni di crisi e 16 le missioni ONU attive. Nel 2015 il fenomeno si è acuito, costringendo l’Europa e, di conseguenza, l’Italia a non voltarsi dall’altra parte fingendo di non vedere. “Non ci divertiamo di certo a fronteggiare il problema – ha sottolineato il delegato Anci – ma questo stato delle cose non può certo scomparire ed è quindi giusto e doveroso per chi rappresenta una comunità dare risposte anche alle tante persone che giungono da zone di crisi e di guerra, senza cadere nei facili richiami alla paura“.
– Chiara Di Miele –
Grande ROCCO..
ALCUNI ITALIANI NON SI ARRENDONO.
Ma finitela di parlare di paura,che è comprensibile,io sostengo che in Italia con il finto buonismo ci sono persone che si arricchiscono,perchè non noto la stessa bontà con gli italiani bisognosi.I nostri politici non hanno capito che sottovalutando il problema aumenterà il razzismo e la Chiesa rischierà grosso in quanto accoglie suoi nemici al suo interno.