E’ stata sottoposta a fermo amministrativo per la durata di 60 giorni la nave Geo Barents, di Medici Senza Frontiere, che ieri mattina è attraccata al porto di Salerno con 191 migranti.
Il motivo è relativo al mancato rispetto del decreto “Cutro” perché in mare ci sarebbero state motovedette libiche alle quali spettava il salvataggio dei migranti in mare. “Questa è la terza volta che la nostra nave è stata sottoposta a una tale misura punitiva per avere adempiuto al suo obbligo legale di salvare vite umane in mare” spiega l’organizzazione umanitaria con un post su X che appella il fermo come “una decisione disumana” e “arbitraria” che ferma l’attività nel Mediterraneo centrale.
Oltre al fermo amministrativo per le mancate comunicazioni agli organismi preposti per la sicurezza in mare in merito ai soccorsi effettuati è stata applicata anche una sanzione pecuniaria di 3.300 euro da parte della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto.
La Geo Barents è arrivata a Salerno con 191 naufraghi a bordo tra cui una ventina di minori non accompagnati e tre donne. Dall’equipaggio sono state segnalate 12 emergenze sanitarie, di vario genere, passate al vaglio dell’Asl e dell’Usmaf successivamente allo screening sanitario.
La Prefettura di Salerno ha fatto sapere che gran parte dei naufraghi resterà in Campania, mentre 66 raggiungeranno il Lazio.
“Ulteriori comunicazioni saranno date non appena concluderemo le consultazioni con il nostro team legale – ha continuato Medici Senza Frontiere – a quel punto valuteremo le nostre opzioni per contestare questa decisione arbitraria e disumana. Per la terza volta le autorità italiane ci impongono una misura punitiva per aver soccorso delle persone in pericolo in mare, un obbligo non solo morale ma legale. Salvare vite in mare non è un reato!”.
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