Il territorio allāestremo sud della Provincia di Salerno lo conosce a menadito, e non solo quello. Romeo Toccaceli vive a Sapri ed ĆØ uno dei geologi più esperti del comprensorio. Da consulente della Regione Campania sta lavorando insieme ad altri colleghi sulla situazione ed evoluzione geomorfologica a Casamicciola Terme dopo lāevento franoso catastrofico di qualche giorno fa.
Assieme ad Ondanews fa un breve approfondimento della situazione sul tratto costiero della Strada Statale 18 tra Sapri e Maratea, anche alla luce dellāenorme frana di Castrocucco che solo per miracolo non ha provocato una strage.
- Dottor Toccaceli, qual ĆØ lo stato di salute di quel tratto costiero e cosāĆØ successo a Castrocucco?
Si tratta di una condizione naturalmente fragile, soprattutto perchĆ© il territorio ĆØ in continua evoluzione. La zona costiera tra Sapri e Maratea ĆØ fondamentalmente costituita da rocce carbonate, dure ma molto fratturate, per cui sono predisposte agli eventi franosi secondo tipologie di ācrolloā e āscivolamentoā o a volte complesse. A Castrocucco giĆ una quindicina di anni fa ci fu un primo crollo, molto più ridotto di intensitĆ rispetto a quello della scorsa notte. Quanto accaduto ora nella frazione di Maratea ĆØ un evento naturale innescatosi su delle rocce molto fratturate e degradate; la causa innescante dello scivolamento del materiale roccioso ĆØ lāevento meteo concentrato contestualmente alla stessa gravitĆ che ovviamente funziona come meccanismo destabilizzante, naturalmente, anche in tempi medio-lunghi.
- Lei, tra lāaltro, ha effettuato uno studio, ed ha pubblicato anche un articolo, sullāenorme masso scivolato da un versante del Monte Ceraso la notte del 23 novembre del 2010 e che si bloccò a poche decine di metri dalla statale. Cosa capitò in quellāoccasione?
Fu unāesperienza molto particolare dal punto di vista tecnico-scientifico. Quel fenomeno fu causato dallo scivolamento di un blocco monolitico di oltre 15 metri cubi che si staccò dallāalto del versante proprio perchĆ© in condizioni meteo avverse; la base argillosa su cui poggiava si inzuppò a tal punto da plasticizzarsi localmente sotto il peso del masso. Essendo quel blocco in bilico, iniziò a scorrere verso il basso, ma fortunatamente si fermò qualche decina di metri prima della carreggiata della SS18.
- Cosa si poteva fare e non si ĆØ fatto negli anni passati su questo territorio?
Quello che si poteva fare ha dei limiti dati dagli eventi molto più grandi delle nostre effettive potenzialitĆ . Lāunica misura fondamentale ĆØ rappresentata da studi attenti, mirati, con monitoraggi e valutazioni specifiche, e dal trovare anche situazioni alternative in chiave preventiva, poichĆ© non tutto ĆØ possibile in termini di costi e benefici.
- Lāazione dellāuomo (incendi, disboscamento selvaggio) quanto ha inciso su questo stato di cose, secondo lei?
Queste cause sicuramente non sono quelle che hanno innescato lāevento franoso, ad esempio, di Castrocucco; sta di fatto che sono tra le componenti che possono predisporre e/o facilitare fenomeni di tipo franoso, considerando ad esempio lāarea vasta di incidenza di un incendio, perchĆ© il disboscamento e la copertura delle conseguenti ceneri possono facilitare il maggiore ruscellamento diffuso e/o concentrato delle acque piovane, per cui si può facilmente arrivare a determinare lāinnesco di eventi franosi.
- Si parla tanto di prevenzione e mitigazione di rischi di questo tipo. Ma cosa davvero si può fare per evitare conseguenze sempre più gravi?
Molto ĆØ stato fatto: barriere paramassi, tunnel o anche strutture di difesa passiva rispetto alla sede carrabile nei punti più critici, e/o varianti alla sede storica. Sta di fatto che ĆØ da contemplare sempre unāattivitĆ di intenso monitoraggio rispetto alla pericolositĆ naturale di alcuni settori critici, di previsione e di allertamento per quanto riguarda gli eventi meteorologici naturali.
- CāĆØ anche chi ha dato la colpa di questa situazione sulla SS 18 alla decisione di realizzare alcune opere pubbliche in quel tratto costiero, come le due gallerie sul tratto lucano. Lei che dice?
Nel caso specifico sono opere in sotterraneo, e sono cantieri monitorati anche in termini di sicurezza. Credo assolutamente che opere del genere non possano minimamente influire.
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30/11/2022 – Frana la montagna a Castrocucco di Maratea. Chiusa la Statale 18