Ha parlato lucano quest’anno l’edizione 2022 del Festival del Cinema Italiano, la prestigiosa rassegna tenutasi a Milazzo in Sicilia.
Tra i premi più importanti, uno è andato al documentario “Sentieri di Ferro”, il cui regista è Luca Curto di Sasso di Castalda.
La qualificata giuria ha premiato il suo lavoro con la Stella d’Argento quale “Miglior documentario”. Nella giuria, presieduta da Ricky Tognazzi, anche Vincent Riotta, Federico Moccia, Simona Izzo e Mario Falcone.
Il documentario “Sentieri di ferro” vede come protagonista della storia l’attore e regista Rocco Papaleo. Si tratta di un lavoro girato tra Basilicata e Calabria e racconta la storia dell’abbandono e della rinascita dell’ex ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese, che dopo l’abbandono è stata in parte riconvertita come greenway.
Un viaggio lento ed emozionale che, percorrendo il sentiero ciclopedonale, conduce alla scoperta di un eccezionale patrimonio naturalistico attraversando il Parco dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese e il Parco del Pollino, la Valle del fiume Noce e del Mercure-Lao, il lago Laudemio e il Sirino, la Riserva naturale Gole del Raganello. Nel documentario, composto con la fotografia Matteo Rea, le musiche di Gianluca Sanza, il montaggio di Lorenzo Mella e come produttori esecutivi Davide Colangelo e Raffaele Santangelo, ci sono anche spezzoni dei filmati d’archivio provenienti dalla Cineteca Lucana e dall’Istituto Luce.
Gli stessi sono intermezzati dai monologhi di Rocco Papaleo. Con lui, tra i protagonisti, anche Aaron Durogati, campione di parapendio.
Il documentario si propone come obiettivo anche quello di incoraggiare l’utilizzo della bicicletta e delle altre modalità di mobilità dolce, a piedi, a cavallo, come mezzi per scoprire ed esplorare il territorio, contribuendo allo stesso modo alla conservazione del paesaggio e dell’ambiente naturale.
“Questo documentario – ha dichiarato a Ondanews il regista Luca Curto – ha l’intenzione di essere un viaggio nel cuore del sud Italia, percorrendo l’ex ferrovia e la sua storia che in qualche modo rispecchia le sfide e le ambizioni di un sud capace di reinventarsi. Rocco Papaleo ha lo straordinario merito di restituire con malinconica ironia l’anima di questo territorio. È una grande soddisfazione ricevere questo premio frutto del grande lavoro del team”.
Il documentario della Digital Lighthouse è scritto e sceneggiato da Lucia Varasano. Il festival, che quest’anno ha avuto un grande successo di pubblico e partecipazione, ogni anno valorizza le produzioni cinematografiche nazionali portando in concorso film, documentari e cortometraggi con l’obiettivo di riflettere sui nuovi linguaggi e sperimentazioni, e rivolgendo un’attenzione speciale alle tematiche ambientali.