āGrave chiedere a Roma quello che non si riesce a fare in Basilicata in termini di collaborazione istituzionale. Rendere immediatamente disponibili le strutture dedicate Covid, reperire personale medico e sanitario anche dellāEsercito per sostenere le attivitĆ di screening e quelle medico-sanitarie negli ospedali dove c’ĆØ carenza e per il controllo del rispetto delle norme, potenziare la capacitĆ di prelievo e processamento tamponi i cui risultati dovrebbero essere recapitati entro 24/48 ore, utilizzare per attivitĆ di screening e monitoraggio massivo i test sierologici strumentali e i laboratori specializzati e accreditati, rifornire le farmacie attrezzate di vaccini per la relativa somministrazione tempestiva ai richiedenti. Se non si vogliono coinvolgere le opposizioni, come auspicato solo qualche giorno fa in un incontro con Bardi di cui mi sono fatto promotore, se ne assumano per intero le responsabilitĆ delle decisioni ma si informi in maniera dettagliata e reale la comunitĆ lucana su quello che sta accadendo senza nascondere nulla. Questo ĆØ un dovere sacrosanto e irrinunciabile ai tempi di una pandemia che ormai ha superato in Basilicata i 2.100 contagi attiviā. Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva che chiede: āQuali sono i 21 parametri che la Regione Basilicata ha comunicato al Governo per consentire all’ISS di classificarci come zona gialla? A che periodo si riferiscono i dati? Le decisioni pubbliche non possono fare a meno di dati certi, chiari e dati pubblici e quotidianamente aggiornati. Sulla scorta di quello che ha chiesto Luigi Marattin al Ministro Roberto Speranza, serve trasparenza e accessibilitĆ alle informazioni per poter valutare ogni decisione che ha risvolti su una collettivitĆ ā.
Tra i 21 parametri che concorrono a definire una regione gialla, arancio o rossa, secondo lāIstituto Superiore della SanitĆ , alla luce dell’ultimo DPCM, dipenderanno restrizioni importanti sulla comunitĆ e sulle imprese, “alcuni potrebbero far sballare subito la Basilicata dei piccoli numeri – continua Braia -. Dovremmo avere dati indicativi di prestazioni sanitarie lucane, dati preziosi e, invece, proprio questi dati latitano e risultano inadeguati. Da mesi chiediamo, inascoltati, al Governo regionale di intervenire. Denunciamo da tempo, sin dalla prima fase della pandemia, che sarebbe necessario essere a conoscenza di informazioni chiave quali i giorni che intercorrono tra data inizio sintomi e data di diagnosi, tra inizio sintomi e data di isolamento (opzionale) oppure il numero e la tipologia di figure professionali e il tempo/persona dedicati in ciascun servizio territoriale al contact-tracing. Rischiamo, se non agiamo tutti con la massima attenzione e celeritĆ , di passare tra le regioni arancio e poi rosse e far collassare il fragile sistema sanitario regionale per il parametro del tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti Covid-19. Siamo saliti oggi a 16 (9 Matera e 7 Potenza) e per il parametro del tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti Covid-19, giunti ormai a 116. Lo avevo giĆ rimarcato nel corso del mio intervento nell’ultimo Consiglio regionale e nell’incontro con il Presidente Bardi. La decisione di rendere operative definitivamente le strutture da dedicare alla gestione dei pazienti Covid tra quelle esistenti sul territorio e attrezzate arriva solo oggi, finalmente, individuando Venosa, Stigliano, Chiaromonte e Maratea che appare ai nostri occhi come l’ennesimo ritardo e un grave errore politico-organizzativo e operativo le cui conseguenze sono giĆ evidenti. Si ĆØ atteso di far andare prima in tilt gli ospedali polo di Matera e Potenza, facendo raggiungere il limite dei posti letto dedicati e penalizzando tutte le altre attivitĆ che tornano a bloccarsi con conseguenze graviā.
āSe non si trova personale sanitario e medico – ritiene Braia – per le attivitĆ possibili si richieda anche l’intervento degli specializzati esistenti nellāEsercito e/o nelle forze armate, cosƬ da liberare personale per le attivitĆ ordinarie che non possono continuare ad essere in sofferenza come accade oggi. Coinvolgere anche le farmacie nelle attivitĆ di somministrazione dei vaccini antinfluenzali, coordinarsi al meglio con i medici di continuitĆ assistenziale per le attivitĆ ordinarie e a supporto di questa emergenza, diventa un fattore decisivo anche per il loro contatto continuo e capillare in tutti i 131 comuni della Basilicata e con le rispettive comunitĆ . Sui trasporti sono stati persi mesi, nei quali avevamo il vantaggio del basso contagio, per organizzare in sicurezza. Con i numeri noti e i dati del trasporto pubblico, avremmo potuto giĆ anticipare la riduzione al 50% che ora, con grave ritardo, impone il Governo nazionaleā.
Il capogruppo di Italia Viva chiede a Bardi “come ci stiamo organizzando, con chi e quali intese utili faremo, come Basilicata, per far rispettare il nuovo limite di capienza e aumentare il numero e la frequenza delle corse da e verso gli istituti scolastici e i poli lavorativi più critici, come per esempio la FCA di Melfi. Con lāemergenza avremo a che fare ancora per mesi. Si coordini meglio l’azione congiunta con i medici di medicina generale e le guardie mediche, integrando unitĆ dove mancanti, per offrire un servizio di intervento e assistenza potenziati sul territorio. Non possiamo permetterci più altre zone rosse come Genzano e Irsina o di diventare regione arancio o rossa. Potremmo invece avere, per densitĆ antropica, le condizioni naturali per essere, piuttosto, regione verde come qualcuno ha troppo presto e incautamente dichiarato lāaltro giorno. Il contagio non si deve rincorrere, non possiamo non avere una visione di insieme dello stato di fatto e degli interventi da effettuare, negli scenari prevedibiliā.
āCaro Presidente – conclude Braia –Ā vorremmo se ce lo consente essere partecipativi e collaborativi. Continuate però a non darci gli strumenti per farlo. Non basta lāappello alla comprensione, allāunitĆ , alla responsabilitĆ e collaborazione, ci vogliono gli atti conseguenti. Noi, da rappresentanti istituzionali, continueremo a suggerire, denunciare e chiedere a tutti il rispetto delle norme di sicurezza. Non possiamo omettere di denunciare le tante criticitĆ esistenti sul territorio, compresa la mancanza di comunicazione paziente-famiglia-medico, di cui siamo quotidianamente destinatari, nellāauspicio che servano almeno da stimolo e suggerimento al Governo regionale che continua ad apparire agli occhi dell’opinione pubblica in eterno affanno ed emergenza, oltre che disturbato dalle tante beghe interne alla maggioranza. Si mettano le discussioni, piuttosto, in lockdown perenne o si abbia il coraggio, per alcuni, di uscire di scena una volta per tutte. Ora la prioritĆ ĆØ la Basilicata, non il destino politico di chicchessiaā.
– Chiara Di Miele –