“La divulgazione di notizie riguardante i comportamenti scandalosi di alcuni membri del clero di molte diocesi del Mezzogiorno, addolora in maniera grave la nostra comunità diocesana. La consegna del dossier da parte della Curia di Napoli permetterà di prendere visione delle responsabilità e le necessarie iniziative canoniche che la Santa Sede stabilisce in questi casi”.
A dichiararlo, all’indomani del dossier scandalo sui preti omosessuali, è il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro S.E. Mons. Antonio De Luca.
Nel dossier depositato da qualche giorno alla Curia arcivescovile di Napoli da parte di Francesco Mangiacapra, un giovane avvocato napoletano che, ad un certo punto della sua vita e a causa della precarietà del lavoro, ha deciso di fare l’escort, risulterebbero 7 nomi, tra sacerdoti e seminaristi, appartenenti alla Diocesi di Teggiano-Policastro.
“Non possiamo non esprimere la vicinanza alle comunità turbate – ha dichiarato De Luca – di fronte al rischio di vedere vanificata una consolidata esperienza di fede e di cultura religiosa che da sempre ha contraddistinto questa terra”.
“Ci sta a cuore – continua – riaffermare e riconoscere l’opera meritoria di moltissimi nostri sacerdoti che nella quotidiana fedeltà alla loro vocazione e alla loro missione hanno scritto pagine di memorabile tradizione. Ancora oggi i nostri sacerdoti incidono in maniera notevole e creativa nel tessuto vitale delle nostre comunità, con un’attenzione spiccata verso le istanze educative, sociali, e familiari. Ad essi va il grato riconoscimento, e per questa generosa offerta di sé stessi le nostre comunità non si sentano tradite”.
Un riferimento anche a quelle che saranno le decisioni e le possibili conseguenze del dossier: “Incombe l’obbligo – conclude De Luca – anche di riconoscere sbagli, errori, opache testimonianze e richiesta di perdono. Perciò con la fermezza che ha ispirato sempre i percorsi e le decisioni, riaffermiamo come Chiesa la totale disponibilità a intraprendere le decisioni e le sanzioni canoniche per un necessario cammino di purificazione vissuto con profonda attenzione alle denunce e con sensibile cautela verso possibili false accuse. Il Vescovo, il presbiterio diocesano, gli operatori pastorali, lavoreranno per riportare la bellezza della fedeltà sul volto della nostra chiesa”.
– Claudia Monaco –
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Vogliamo i nomi di queste persone, quelle che dovrebbero dare il buon esempio su tutto e invece stanno allontanando i credenti dalle chiese, quelle che se vuoi confessarti dicono che non hanno tempo, quelle che se vai in chiesa (al di fuori delle messe) non le trovi mai. Io mi chiedo cosa fanno, cosa fanno i parroci nelle nostre piccole comunità…
Un credente (di ciò che sta in alto, non di quello che viene rappresentato in terra)
per il rispetto della gente che crede per è giusto cacciare nomi e cognomi e fare gli opportuni provvedimenti. tanta gente credenti o meno (e non sono io fra questi) fanno ricami impemnsabili. queste mele marce hanno scelto da soli il proprio destino e si devono prendere le responsabilità di quello che hanno fatto. saluti angelo mango sant’arsenio
Ma si rende conto del danno prodotto? che non deriva solo da questo scandalo ma più in generale, da certi comportamenti tenuti da sacerdoti che tutto fanno ma, meno che svolgere con sapienza il loro ministero? Preti che frequetano discoteche, locali alla moda, che sfoggiano l’ultimo modello di SUV, che non vesto l’abito talare, invece che stare nelle nelle Chiese e portare conforto ai più deboli e bisognosi. Il popolo dei fedeli è frastornato, deluso e addolorato, tornate a Dio e alle parole di Gesù, altre vi d’uscita non ve ne sono!