Il tema del dimensionamento scolastico, in questi giorni ritornato d’attualità in vista del piano triennale 2022-24, registra un forte impulso dalle istituzioni lucane. In particolare, il presidente dell’UPI Basilicata e della Provincia di Matera, Piero Marrese, e il presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, hanno proposto di inserire il punto “5.6 Programmazione rete scolastica” al documento predisposto dall’UPI nazionale, denominato “Le proposte delle Province per la XIX legislatura”.
Partendo dal presupposto che la legge di bilancio 2022 ha fissato per gli anni scolastici 2022-23 e 2023-24, il limite inferiore a 300 e quello superiore a 500 unità per il dimensionamento scolastico, UPI Basilicata ritiene che sarebbe un grave problema per le aree svantaggiate, montane e le piccole isole se alla fine dell’anno scolastico 2023-24 si tornasse ai parametri di 600 e 400 alunni. Di qui, dunque, la proposta di stabilire in via definitiva o, in subordine per almeno 5 anni, che i limiti per il dimensionamento delle scuole ai fini dell’attribuzione del Dirigente Scolastico e del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi vengano fissati a 500 unità, ridotti a 300 per le aree svantaggiate, montane e le piccole isole.
Altra proposta è quella di un nuovo criterio per le aree montane e svantaggiate: un istituto scolastico si può intendere dimensionato qualora, indipendentemente dal numero degli studenti, comprenda le sedi di 4 comuni oltre a quello dell’Istituto principale sede della presidenza. Ciò per garantire la presenza del dirigente anche nei plessi dei comuni aggregati in situazioni in cui il territorio montano e la difficoltà nella percorrenza delle strade la limiterebbe.
“L’obiettivo di queste proposte è tutelare gli interessi degli studenti e dei territori – ha sottolineato Marrese –, specie di quelli delle piccole comunità che risulterebbero penalizzati da parametri più alti. Ancora una volta segnala la positiva iniziativa delle due Province lucane che, unite, cercano soluzioni condivise in favore dei territori. Partendo dal presupposto che l’obiettivo delle istituzioni, specie quelle locali, è fare in modo che si tutelino le scuole affinché abbiano, laddove possibile, una guida autonoma, le nostre proposte vanno nella direzione di rimarcare che la programmazione non può non tenere conto delle comunità che afferiscono ai vari istituti. Per questo ritengo che nel dimensionare si debbano mantenere i limiti numerici attualmente in vigore. Ciò garantirebbe la tutela non solo della comunità scolastica, ma anche dei centri nei quali il plesso si trova”.
Il presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano ha sottolineato come “il percorso di organizzazione della rete scolastica provinciale che ci vede impegnati insieme a tutte le componenti scolastiche, deve sempre essere teso a garantire il diritto all’istruzione pur in presenza del costante decremento della popolazione scolastica. Le nostre proposte vanno in questa direzione e cercano di tutelare le nostre piccole comunità”.
Pertanto, se si dovesse tornare alla soglia di 600 studenti, ridotta a 400 per i comuni montani, gli Istituti da dimensionare, salvo ulteriori decrementi di studenti, sarebbero 11 in provincia di Potenza e 8 in provincia di Matera (è escluso il CPIA). Si passerebbe ad un totale di 90 Istituti scolastici in Basilicata (Comprensivi, Omnicomprensivi e Superiori di secondo grado) contro i 123 presenti nel 2017, con gravi ripercussioni sociali e culturali. Di questi, 30 si trovano nei due capoluoghi di Provincia e gli altri 60 comprendono i 131 comuni della regione.
Emerge anche che in Basilicata la popolazione scolastica è scesa da 79.568 unità nell’anno scolastico 2017-2018 alle 70.802 unità dell’anno scolastico 2022-2023, con una perdita di 8.766 persone.