Antonio Pio Pinto è un ragazzo di Salerno, città in cui è tornato dopo aver trascorso un periodo in Puglia.
Affetto da disabilità dalla nascita, Antonio Pio ha trovato il suo conforto nella stesura di versi poetici e nell’amicizia e nel sostegno di personaggi del mondo dello spettacolo. E’ sua anche la redazione di un testo dal titolo molto esplicativo “Mai arrendersi”, un lavoro autobiografico in cui mette a disposizione degli altri la sua esperienza affinché qualcuno ne possa trarre esempio e beneficio.
Abbiamo chiesto ad Antonio Pio di raccontarci un po’ di sé: la malattia, la poesia, le amicizie famose e l’amore.
- Antonio, sei un ragazzo coraggioso che vuole dare forza a chi è in difficoltà perché tu stesso devi averne tanta. Parlaci della tua malattia.
Vivo così da quando sono nato. L’asfissia durante il parto mi ha causato problemi ad articolare le parole, ho fatto tante terapie per riuscire a diventare come gli altri.
- Ti sei definito depresso. Puoi raccontarci qual è stata la causa scatenante di questa malattia?
La mia depressione è nata per una ragazza a cui tenevo molto, ma mi ha lasciato. Dopo la rottura sono andato da diversi psicologi per farmi aiutare. Ho tentato il suicidio. A 18 anni ho festeggiato e subito dopo sono andato alla stazione ferroviaria e mi sono messo a camminare sui binari. Mi ha salvato il fatto che un treno non sia passato subito. Dopo sono arrivati i Carabinieri che mi hanno dissuaso dicendo “un poeta come te si vuole ammazzare?”. Alla fine sono riuscito a cancellare quel brutto episodio.
- Si parla di te come del “poeta dell’amore”. Sei innamorato? Quando ti sei avvicinato al mondo della poesia? Credi possa attenuare le tue pene?
Mi sono avvicinato al mondo della poesia dopo la morte di mio nonno. Pensavo troppo a lui. Un giorno pioveva e ho deciso di dedicargli una mia poesia che si intitola “Un giorno di pioggia”: “La vita è un volo leggero/ scende un giorno di pioggia/ sento la pioggia sul viso/ le nuvole formano un tetto/ le rondini volano basse/ un vecchio guarda nel cielo vede i colori dell’arcobaleno” …
Oggi sono innamorato! E ora sono felicissimo, sono un innamorato che dedica poesie e libri d’amore alla sua ragazza, come il testo che porta il titolo di “Attimi d’amore”. Il mio cuore pulsa per la mia ragazza.
- Sei stato ricevuto da molti personaggi noti, soprattutto musicisti. E’ stato emozionante per te, perché?
Nella mia vita da disabile ho trovato fortuna: tanti amici dello spettacolo, tra i quali Nino D’Angelo con cui ho lavorato. Con Bianca Atzei, la mia musa ispiratrice, ho scritto dei versi. La conosco da molto tempo e le voglio tanto bene. Ho sempre avuto persone famose al mio fianco, anche Elisabetta Gregoraci, Nina Morić, Madonna, Anna Tatangelo, Serena Garitta. Oggi grazie a loro sono anche io un personaggio famoso. Ho sempre creduto nelle persone famose che mi hanno aiutato tantissimo ad entrare nel mondo dello spettacolo. Ho molti ricordi, indimenticabili esperienze con loro, anche con Melita Toniolo.
- Cosa ti senti di consigliare ai ragazzi con disabilità?
Di non arrendersi mai. Sono qui per dire a tutti i ragazzi come me che la disabilità non esiste, bisogna sempre prendersi cura di sé per superare i problemi quotidiani.