Ancora un boom di rincari su bollette e beni di prima necessità. Dopo l’allarme lanciato da Confesercenti, che con uno studio ha mostrato l’attuale situazione del settore commerciale, le imprese continuano a vacillare a causa delle ingenti somme da sborsare per mantenere in piedi le aziende. Secondo l’indagine di Confesercenti, infatti, le maggiori cause che porterebbero a peggiorare le situazioni di un’impresa su tre in Italia e addirittura portare alla chiusura di circa 1500 aziende solo nel Salernitano sono rappresentate dai costi di gas e energia elettrica, oltre che dai costi sulle materie prime.
Dell’attuale situazione ne abbiamo parlato con la titolare del pastificio “I Sapori del Vallo” di Sassano, Rosaria Calandriello. L’azienda sassanese opera nel settore alimentare ed in particolare della pasta fresca che rappresenta un bene di prima necessità.
- Il caro bollette sta rappresentando un problema nel vostro settore?
Più che caro bollette possiamo parlare di un caro vita in generale. Stiamo vedendo i costi lievitare in maniera esorbitante: la semola è raddoppiata, le uova aumentate del 70%, la plastica del 25% e i cartoni di quasi il 45%. Fortunatamente, almeno per ora, non abbiamo riscontrato particolari aumenti sul costo dell’energia elettrica. Non posso dire lo stesso, però, per quanto riguarda il gas, aumentato del 50%.
- In che modo affronterete gli aumenti?
Devo dire che essendo il nostro un settore alimentare siamo davvero molto combattuti. Il problema è che noi con i costi non rientriamo, d’altro canto ci immedesimiamo nei clienti, quanto deve costare un pacco di pasta alle famiglie? Quanto deve prezzare un singolo pacco un rivenditore? Già lo scorso anno a causa del caro carburante abbiamo dovuto apportare una modifica ai prezzi di vendita della pasta del 5%, probabilmente presto saremo costretti a fare lo stesso.
- Prevedete un calo per le vendite a causa di ciò?
Mi auguro di no. Fortunatamente nonostante i rincari stiamo lavorando bene, i nostri prodotti vengono apprezzati dai clienti e la richiesta c’è. Ci sono stati dei cali in passato con le chiusure di alcune aziende, però questi vuoti sono stati colmati con altre vendite, con l’export, ad esempio. Ecco, a tal proposito posso affermare che l’acquirente estero ha subìto un raddoppiamento dei prezzi perché il costo del trasporto via nave è raddoppiato.
- Che visione avete del futuro in quest’ottica?
Lo scorso anno non avrei mai immaginato che ci saremmo ritrovati in questa situazione. Stiamo lavorando davvero con un margine di guadagno basso, le spese ci sono e dobbiamo garantire lo stipendio a tutti i dipendenti. Il problema più grande è rappresentato sempre dalle spese di trasporto, speriamo infatti che venga risolto al più presto. Non abbiamo mai riscontrato mancanze di materie prime, abbiamo lavorato sodo per garantire ai nostri clienti i prodotti di qualità per cui ci hanno sempre scelti. Continueremo a lavorare seguendo il nostro modus operandi, nella speranza che questa crisi finisca al più presto. La pasta è un bene primario e le famiglie non devono ritrovarsi a fare i conti in tasca per poter garantire un piatto in tavola.