La manina rimane schiacciata nella porta e si frattura un dito, in ospedale le dicono di andare via e ritornare la mattina del giorno seguente perchĆ© di sera non cāĆØ un ortopedico. Eā successo, poco dopo le 20:00, al pronto soccorso del āLuigi Curtoā di Polla ad una bambina di appena due anni di Sala Consilina.
āQuando sono arrivato in ospedale, al pronto soccorso, non cāera nessuno ad accoglierci e nessun altro paziente –Ā ha dettoĀ Lorenzo, padre della piccola – Mi sono avvicinato allāinterno della sala insieme a mia moglie e mia figlia e ho esposto il problema della bambina ad un infermiere il quale ha subito avvisato il medico di turno. Il dottore, dopo averci fatto aspettare un bel pò, ha controllato la mano della piccola facendole anche una radiografia, dopodichĆ© ci ha rimandato ad un chirurgo al primo piano dellāospedale. Dopo tanto aspettare, perchĆ© cāerano altre persone ā ha continuato il signor Lorenzo – abbiamo parlato con il medico il quale ha controllato la ferita al dito di mia figlia e le ha messo soltanto un poā di acqua ossigenata e due fascette per tenere chiusa la ferita, dicendo che di più non poteva fare ma bisognava aspettare il mattino seguente per un controllo da parte dellāortopedico. Il ditino di mia figlia continuava a sanguinare tantāĆØ che mia moglie ha chiesto al dottore delle garze per tamponare il sangueā.
Il papĆ della piccola ĆØ ritornato al pronto soccorso per consegnare il referto: āQui mi hanno ridetto di ritornare la mattina del giorno seguente perchĆ© doveva comunque controllare la ferita un ortopedicoā.
La bambina continuava a lamentarsi e a piangere per il dolore alla mano, allora il padre della piccola ha deciso di recarsi presso lāospedale di Villa dāAgri per cercare di risolvere il problema. āPaolo, un mio amico, mi ha accompagnato al pronto soccorso di Villa dāAgri, qui subito i sanitari di turno immediatamente hanno ritenuto necessario chiudere la ferita con due punti, perchĆØ come mi avevano detto anche a Polla, il ditino di mia figlia era fratturato. Dopo la medicazione ā continua ā i medici mi hanno invitato a ritornare la mattina del giorno dopo per un controllo. Con gentilezza e disponibilitĆ , alle 7:00 del mattino seguente, i sanitari ci hanno accolti, hanno visitato mia figlia e ci hanno detto che la ferita ĆØ guaribile in un paio di giorni. A Villa dāAgri, la stessa sera che siamo andati in ospedale hanno prescritto a mia figlia una cura di antibiotici, cosa che a Polla non hanno fatto. Ci hanno fatto ritornare a casa con la mano sanguinante e questo ĆØ vergognosoā.
Eā un fiume in piena il signor Lorenzo che non riesce a capacitarsi per quella che definisce āuna mancanza assurda di attenzioneā nei confronti di una bambina di appena due anni che piangeva e che perdeva tanto sangue dal dito.
āA Villa dāAgri mia figlia ĆØ stata trattata con tutta lāattenzione possibileĀ – ha concluso –Ā medicandola e suturandole immediatamente la ferita. A Polla, purtroppo, ho avuto la percezione che mia figlia rappresentava più un fastidio che altroĀ e nonostante le avessero diagnosticato unāinfrazione al quarto dito della mano destra con ferita, mi hanno saputo dire soltanto di ritornare il giorno dopoā.
– Giovanna Quagliano –

purtroppo ĆØ una questione di cultura come prima ragione, e poi scarso senso di consapevolezza di ciò che ĆØ la propria opera (non mestiere) forse alcuni non si rendono conto di avere a che fare con la salute delle persone, forse ,e dico sempre alcuni, non si rendono conto che l’ospedale non ĆØ la propria azienda,ma un luogo dove le persone cercano sollievo e cure ai propri malanni, confidando in altre persone competenti e sensibili sopratutto alle sofferenze e ai probblemi di salute che di cui sono portatori,
Ogni parola ĆØ superflua…VERGOGNATEVI
Ć sicuramente un episodio increscioso, il reparto di ortopedia lavora sott’organico da tempo, il pronto soccorso fa fronte ad un numero elevato di accessi con le risorse disponibili, nel nostro ospedale non sƬ nominano responsabili (primari) da anni e fare fronte alle carenze di personale con attivitĆ libero professionale , beh che il sistema politico non ha responsabilitĆ ho forti dubbi, fermo restando la responsabilitĆ personale di ogni singolo operatore, forse quando operava il Primario Rescinito non vi era la stessa situazione organica operante e lei può confermarlo, comunque c’ĆØ la maggior parte degli operatori che sono responsabili e professionali ĆØ chiaro che sono episodi che purtroppo screditano l’operato di tutti.
Risposta a “la bella” da Aldo Rescinito.
Se tutto quello che ha descritto Il Sig. Lorenzo da Sala Consilina corrisponde a veritĆ (e non ho motivi per credere che non sia vero, in quanto non ĆØ il solo nĆØ l’unico episodio di “scarsa attenzione” medica e/o infermieristica lamentato e segnalato) io mi permetto di aggiungere che la colpa non può ricadere esclusivamente sui “politici”, sulla carenza di personale, e su tanti altri “alibi” ricorrentemente addotti.
A mio giudizio ( e chi srcive ha trascorso oltre 40 anni della propria attivitĆ professionale nell’ Osp. di Sant’Arsenio e di Polla) per fortuna solo da parte di alcuni operatori sanitari viene a mancare il senso della dignitĆ personale, professionale ed umana, che invece dovrebbe in ogni momento guidare ed accompagnare le nostre azioni.
Ne si può demandare ad altri quelli che sono i nostri diritti o le nostre necessità , che dovremmo invece rappresentare e pretendere tutti insieme, e non in maniera singola, a chi di dovere (quasi a tentar di
difendere solo “il proprio orticello”), come la richiesta di attrezzature o di altro personale, necessario per poter erogare una migliore e più qualificata assistenza.
Non ĆØ esclusivamente “la politica”, caro LA BELLA, ad avere le sue responsabilitĆ !
Responsabili di tutto sono soprattutto le nostre azioni di uomini (medici, infermieri, etc) che dovrebbero semplicemente comportarsi con maggiore attenzione e con alto senso di dignitĆ verso l’utenza di questo territorio, che ha giĆ dimostrato tanta e troppa pazienza, verso ogni forma di prevaricazione e di sorpruso !
E tutto questo non perchĆØ pecore ( come tu le definisci), ma perchĆØ uomini e donne con profondi sentimenti di onestĆ intellettuale e dignitĆ personale !
In riposta a “la bella” – Lei ĆØ un ortopedico ? E perchĆ© non si firma con nome e e cognome invece di nascondersi dietro uno pseudonimo ? Si metta nei panni dei genitori della piccola.
E’ una vergogna! Che schifo! Bisognerebbe parlare anche di certi medici e infermieri presuntuosi che trattano i pazienti come cretini.
Michela
Sono un ortopedico che ha collaborato per alcuni anni come consulente esterno dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno nel reparto ortopedico di Polla. I sanitari e collaboratori che operano in ortopedia da anni lavorano in numero ridotto con gravi conseguenze organizzative a coprire i turni di servizio di p.s. traumatologico. E’ inutile scagliarsi contro coloro che ogni giorno si prodigano a mantenere il servizio . Unici responsabili sono altri. ….. E voi lo sapete bene!! DATE UN AIUTO CONCRETO A COLORO CHE VI ASSISTONO…! Per una volta….. indirizzate le Vs. Accuse a chi veramente non sente e non vede …..E’ il momento che si faranno vedere……A voi le belle cose….! Ma, sono sicuro, anche in questa tornata elettorale, Vi comporterete come tante pecore !!! Però ……NON VI LAMENTATE PIU’.
Sono costernato.Poi si parla di deontologia professionale,quel medico dovrebbe vergognarsi se avesse un minimo di sensibilitĆ .Non ĆØ la prima volta che a Polla danno prova di scarsa prova del senso del dovere,quando portai mia madre gravemente ammalata all’ospedale un infermiere alle 8.00 di mattina si seccò dicendole che non era quella l’ora opportuna per disturbare.
Vergogna e sgomento!!! C’ĆØ da farli ritornare tutti a zappare la terra…