“Mi fa piacere parlarne, ritengo che bisogna conoscere e bisogna parlare di questa tematica e della ‘vita diversa’ che molte famiglie devono affrontare”.
Esordisce cosรฌ al telefono Annalisa Giancarlo di Battipaglia, mamma di Nazareno, un ragazzino di 13 anni con disturbi dello spettro autistico, docente e giornalista, nel suo racconto che giunge in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo.
Annalisa, gentilmente, ha deciso di raccontarci la sua esperienza fatta spesso di difficoltร ma che evidenzia anche la forza e il coraggio di offrire a suo figlio un futuro migliore all’insegna dell’inclusione sociale.
- Ti va di raccontarci il tuo percorso e quello di tuo figlio Nazareno?
“La nostra storia รจ quella di una madre e di un figlio che devono fare i conti con una societร che molto spesso non รจ pronta ad accogliere la diversitร e le difficoltร che ci possono essere nellโaccogliere un bambino o un adulto con un disturbo dello spettro autistico”.
- Parlaci di Nazareno.
“Nazareno รจ un ragazzino di 13 anni molto egocentrico, iperattivo, che ha una passione sfegatata per libri, per la lettura, la musica e la recitazione. Lui, in queste attivitร che predilige, รจ un superdotato. Attraverso queste attivitร ha un rapporto positivo sia con gli altri che con il mondo che lo circonda. Questi canali preferiti gli permettono di comunicare meglio. In altri campi, per lui ovviamente non molto graditi, rientra in quelle caratteristiche che sono tipiche dello spettro autistico e che poi tendono ad isolarlo e a farlo sembrare diverso dai suoi coetanei e dal resto del mondo. Ci sono aree in cui รจ molto avanti e aree in cui incontra difficoltร a relazionarsi con i suoi pari”.
- Che cosa avete fatto dopo aver preso coscienza della diagnosi?
“Ci siamo resi conto che la strada da percorrere era in salita e abbiamo deciso di continuare a camminare ma di indirizzare il nostro lavoro sul mondo, sulla societร che doveva accogliere Nazareno. Abbiamo cercato, dunque, di fare ciรฒ di cui aveva bisogno, ossia le terapie adatte al suo disturbo. Nel frattempo abbiamo cercato di non rimanere isolati e di far conoscere nostro figlio al resto del mondo”.
- Da mamma come hai vissuto e vivi questa esperienza?
“La vita di una mamma che scopre che il proprio bambino non รจ quello che aveva sognato non รจ semplice. Si attraversa un momento di grande dolore, di paura e dopo questa paura si sceglie se rimanere paralizzati o cercare di farsi forza e di reagire. Io ho scelto di affrontare questa paura”.
- Dalla tua esperienza รจ nata lโassociazione โIl Giardino dei Libriโ a Battipaglia. Cosa significa e come รจ nata questa idea?
“Man mano che Nazareno cresceva iniziavano ad insinuarsi i dubbi e le paure riguardo al suo futuro, al suo inserimento sociale e lavorativo. Ho cosรฌ deciso di creare la Cooperativa sociale โIl Giardino dei Libriโย per cercare di creare intorno a lui e ad altri ragazzi un ambiente accogliente dove potessero sentirsi a loro agio e far uscire le loro potenzialitร , passioni che possano dare uno sbocco lavorativo e sociale. Creare un futuro, dunque, per ragazzi del nostro territorio”.
- Hai scritto anche un libro, โSpettro a(r)tisticoโ.
“Sรฌ, nel libro si parla della vita di una famiglia che fa i conti con questo disturbo. Le difficoltร che incontro quotidianamente sono quelle di un mondo che non รจ pronto ad accogliere i nostri ragazzi, per questo non smetterรฒ mai di raccontare la nostra storia”.
- Quali sono le difficoltร che incontri quotidianamente anche riguardo al tema dell’inclusione sociale?
“Le nostre difficoltร sono giร quando entri in un ristorante nuovo, dove nessuno ti conosce, e iniziano ad osservare i comportamenti bizzarri di tuo figlio. Mi sento a disagio perchรฉ magari non sono certa che quelle persone abbiano la conoscenza dello spettro autistico e come si manifesta. Stessa cosa nel mondo della scuola, abbiamo trovato difficoltร nel trovare persone che avessero preparazione e fossero preparate per poter accogliere un bambino come Nazareno. Quotidianamente, iscrivere il proprio figlio anche ad un corso di unโattivitร ludica o motoria รจ sempre difficoltoso perchรฉ da madre non puoi accedere a questi servizi se non in strutture che hanno attenzione e possibilitร di far accedere un educatore specializzato perchรฉ non cโรจ un contesto, come ad esempio “il Giardino dei Libri” dove bambini autistici e non possano stare insieme ed essere seguiti”.
- Che cosa ti senti di consigliare alle mamme che vivono la tua stessa esperienza?
“Dico di non avere paura, di parlare, di chiedere aiuto quando sono stanche e soprattutto di non dare per scontato nulla perchรฉ i nostri figli possono avere un futuro, lavorare e possono diventare cittadini con una dignitร e unโidentitร e soprattutto con un futuro migliore”.