L’educazione sessuale dei giovani è un tema cruciale: per molti è ancora un tabù, altri ancora preferiscono che i propri figli s’informino tramite internet o gli amici. Insomma, parlare di sesso nelle famiglie italiane, nel 2013, ancora non è semplice. Anzi, in molti casi è un problema.
- D. – Dott.ssa Lauria, come vivono oggi la sessualità gli adolescenti?
R. – “Il modo in cui gli adolescenti vivono la propria sessualità è influenzato dal contesto culturale e sociale in cui vivono. Diversi modelli culturali, sociali e religiosi causano nei giovani rilevanti differenze di comportamento a parità di sviluppo fisiologico. Alcuni adolescenti possono vivere la sessualità con un senso di colpa per qualcosa che viene vissuto come trasgressione, altri provano una sensazione di “obbligo” e vivono le loro prime esperienze quasi come si trattasse di un dovere. Infinite sono le posizioni assumibili tra questi estremi, dove l’ideale starebbe la possibilità di vivere un’esperienza serena, partecipe e desiderata in funzione dei propri ritmi interiori”
- D. – Quali potrebbero essere i rischi e le ripercussioni possibili di una sessualità precoce?
R. – “Secondo un indagine condotta a livello nazionale il 64 % dei giovani ha i primi rapporti sessuali in adolescenza. Le cause di una sessualità precoce vanno ricercati nei modelli culturali a cui l’adolescente è esposto, non solo i modelli culturali dove l’adolescente vive ma anche i modelli proposti dalla televisione. I rischi possibili vanno da una gravidanza precoce al contrarre malattie sessualmente trasmissibili. L’ottimismo tipico degli adolescenti li porta a sottostimare i rischi, in genere le ragazze non chiedono di usare delle precauzioni sia perché non le sanno negoziare e sia perchè hanno paura di essere abbandonate se pongono dei limiti. Da qui si comprende l’importanza dell’educazione sessuale”
- D. – Quale tipo di informazioni, inerenti la sfera sessuale, è necessario offrire ai ragazzi?
R. – “L’educazione sessuale come area di apprendimento e di informazione è molto vasta, può essere scomposta in ambiti specifici che sono la dimensione socio-culturale, dimensione biologica, dimensione relazionale, dimensione ludica, dimensione riproduttiva.
La dimensione culturale si riferisce all’assunzione dei ruoli maschile e femminile e dei fattori che la determinano. La dimensione biologica riguarda i mutamenti sia biologici che psicologi che si verificano nella adolescenza. La conoscenza del proprio corpo e delle sue funzioni è fondamentale per la comprensione di sé. La dimensione relazionale ci rimanda a uno dei bisogni fondamentali di ogni individuo che è quello di affetto e di relazione. L’individuo adulto ha maggiori possibilità di vivere le proprie relazioni affettive e la propria sessualità in modo positivo e soddisfacente se nel corso della sua infanzia e dell’adolescenza ha saputo o potuto vivere relazioni positive e gratificanti con gli altri. La dimensione ludica indica che la sessualità è anche gioco, comunicazione, scambio, coinvolgimento reciproco, dare e ricevere piacere presuppone la capacità di comunicare attraverso il corpo, sapendo ascoltare i desideri dell’altro e sapendo trasmettere i propri. E infine la dimensione riproduttiva della sessualità, un tempo ritenuta l’unica, che ha un grande valore in quanto è il luogo in cui si può riprodurre la vita”
- D. – Come educare i giovani ad una sessualità responsabile?
R. – “Bisogna aiutare gli adolescenti a non fare sesso per i motivi sbagliati ad esempio come fare sesso per non sentirsi diverse dalle amiche, per non perdere il partner di cui si ritiene innamorata. Tutto ciò porta a sperimentare insoddisfazione e delusioni per questo approccio sessuale “meccanico“, che nulla ha niente a che fare con il sentimento. Aiutare gli adolescenti a capire che il sesso unito al sentimento può essere molto più gratificamene e bello e che la sessualità è un esperienza entro cui è possibile esprimere sentimenti, emozioni e affetti”
- D. – Come dovrebbe essere l’informazione che si rivolge ai giovani e a che età dovrebbe iniziare nell’ambito della scuola ?
R. – “Nell’ambito della scuola i programmi di educazione alla sessualità e alla relazione affettiva possono partire gia della scuola materna. Gli insegnanti possono seguire dei programmi specifici a seconda dell’età del bambino e dell’adolescente per aiutarli ad approcciarsi alla sessualità in modo sano. Sicuramente le informazioni da dare riguardano tutti gli aspetti che ho precedentemente elencato sulle varie dimensioni della sessualità”
- D. – Parliamo di una tematica che da sempre è considerata “tabù” e soprattutto c’è una certa difficoltà nell’affrontare l’argomento tra genitori e figli: cosa consiglia alle famiglie?
R. – “I genitori dovrebbero riuscire a dialogare con i propri figli e parlare con naturalezza dei rapporti affettivi e delle prime esperienze sessuali per orientarli a una vita sentimentale profonda e a una sessualità responsabile. Per un genitore può essere un argomento semplice o difficile da trattare a secondo di come lui stesso vive la sua sessualità. Personalmente credo che di fronte alle domande e alla curiosità dei figli porsi in una posizione di ascolto e attenzione, di apertura senza giudizi e valutazioni, assumere un atteggiamento empatico sia la migliore posizione possibile”.
– Claudia Monaco – ondanews –