Il clima di tensione che si registra da tempo nelle carceri della provincia di Salerno e in generale dell’intera regione spingono il segretario generale del SAPPE a chiedere interventi urgenti sia in materia di personale da impiegare sia di tutela per i detenuti che hanno “personalità particolarmente violenta”.
Tiziana Guacci, segretario regionale del SAPPE per la Campania, sottolinea che “le carceri della regione continuano ad evidenziarsi per continui episodi di violenza: Salerno, Avellino, Ariano Irpino, Carinola, Secondigliano… purtroppo, molti detenuti che ci assegnano hanno dei seri problemi psichiatrici, tanti altri sono pericolosi e ristretti nel circuito Alta sicurezza e 41 bis. Mancano in Campania agenti di Polizia Penitenziaria, direttori, Comandanti e personale civile. La Polizia Penitenziaria fa il massimo per garantire quanto stabilito dalla normativa vigente, ma molte volte mancano le unità per un controllo più attivo: si è costretti a sopprimere numerosi posti di servizio perché manca personale e poi succedono queste inaccettabili violenze“.
La necessità è quella di trovare una soluzione, quindi la proposta del segretario: “Oggi a malapena si riesce a garantire il turno su tre quadranti e sono a rischio gli accordi sui diritti di tutto il personale di Polizia Penitenziaria. Servono interventi urgenti da parte del Ministero della Giustizia e del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) ai quali chiediamo di aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni concrete ai problemi ed all’emergenza carceri della Campania”.
Inoltre, il segretario generale del SAPPE Donato Capece torna “a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità delle carceri della regione, dove mi sembra evidente sussistano problemi nella catena di comando in cui evidentemente non si è più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, con una presenza di soggetti dalla personalità particolarmente violenta. Sono palesi le inadempienze e le gravi colpe dell’Amministrazione Penitenziaria!”.