Autonomia differenziata, le ragioni per votare Sì per l’abrogazione di una legge che divide l’Italia. È il tema intorno al quale ha ruotato l’incontro che questa mattina si è tenuto al Teatro Comunale “Mario Scarpetta” di Sala Consilina con il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, organizzato dal Comitato cittadino per il Sì al referendum. Un partecipato momento di approfondimento politico a cui hanno preso parte i sindaci del comprensorio e anche rappresentanti del tessuto imprenditoriale e sociale. In apertura l’introduzione a cura di Mimmo Calicchio del Comitato cittadino per il Sì seguita dai saluti del sindaco di Sala Consilina Domenico Cartolano, del presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Vittorio Esposito e dei due consiglieri regionali Tommaso Pellegrino e Corrado Matera. In apertura è stato letto anche un messaggio di saluto inviato dal Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Padre Antonio De Luca.
La legge sull’autonomia differenziata è stata da più voci considerata una “legge che spacca l’Italia” e che purtroppo non prende in considerazione le esigenze del Sud, tra cui la carenza di infrastrutture, la migrazione sanitaria e la sperequazione nella ripartizione dei fondi. La sanità, con attenzione particolare all’ospedale di Polla, la stabilizzazione degli operai idraulico forestali, i fondi alla Scuola, la battaglia per il Mezzogiorno sono stati gli input iniziali lanciati nelle relazioni che hanno preceduto l’intervento del Presidente regionale.
Dopo i ricordi e gli aneddoti legati al Vallo di Diano e al periodo di militanza politica e sindacale nei passati decenni, Vincenzo De Luca ha subito focalizzato l’attenzione sull’argomento al centro della sua visita nel territorio. “Abbiamo fatto questa battaglia contro l’autonomia differenziata a volte da soli, ma due cose di questa legge sono gravi e riguardano la Scuola e la Sanità pubbliche. Mentre oggi i contratti sono nazionali, con l’autonomia alcune Regioni del Nord pensano di poter avere contratti integrativi regionali, perché hanno i soldi. Se tu dai un contratto doppio ad un giovane medico è evidente che quello scelga di andare al Nord. Così la nostra Sanità è morta! Così per la Scuola pubblica per la quale hanno in testa di definire i programmi scolastici a livello regionale. Noi vogliamo cambiare l’Italia ma con la linea della burocrazia zero che è utile ai professionisti, agli imprenditori e alle famiglie sia del Sud che del Nord” ha esordito.
Nel prossimo Consiglio regionale verrà avanzata una proposta di modifica della legge Calderoli affinché siano date le stesse risorse a tutte le Regioni, lo stesso numero di medici e infermieri ogni 1000 abitanti.
“Abbiamo ogni anno in Campania 200 milioni di euro in meno rispetto alla media nazionale – ha aggiunto De Luca –. Abbiamo 10,2 medici ogni 1000 abitanti, sono 15000 medici in meno rispetto alla media nazionale. Poi, nella legge Finanziaria presentata dal Governo Meloni trovo grande confusione e imbrogli, tra cui un taglio reale alle pensioni, le pensioni al minimo incrementate solo di 3 euro. Per la Sanità nel 2025 viene stanziato 1.300.000.000 in più, risorse con cui non si può fare niente. Tra poco nei Pronto Soccorso non vorrà lavorarci nessuno, non sarà possibile fare i turni”.
Sul futuro del territorio regionale ha precisato: “Il destino della Campania lo decidiamo in Campania. Dobbiamo correre per realizzare 100 Case di comunità, 10 ospedali nuovi, per non perdere risorse. Dobbiamo realizzare ancora grandi progetti urbanistici, la nuova sede della Regione. Chi lo fa questo lavoro? La politica politicante?! Provate a immaginare la Regione Campania che ritorna a 10 anni fa, ci riderebbero in faccia”.
“Ci auguriamo di poter trovare il vostro consenso sulle cose concrete che riguardano la nostra vita – ha aggiunto –. Noi ce la metteremo tutta, se ci sarete vicini andremo avanti e porteremo avanti la Regione Campania in tutti i campi. Già oggi siamo avanti, anche se nelle trasmissioni televisive non lo sentirete. Siamo la Campania delle eccellenze, del rigore e che è pronta ad accettare la sfida nei confronti di chiunque”.