Connessione tra il femminicidio di Maria Rosaria Troisi e la morte intrauterina del feto che portava in grembo.
È quanto stabilito dal giudice della Terza Sezione Penale di Salerno che ha riconosciuto la connessione dei due fatti che riguardano la morte della donna, uccisa a Battipaglia lo scorso anno in località Lago dal marito Marco Aiello.
I due procedimenti, come riporta “La Città di Salerno”, verranno unificati. Aiello dovrà rispondere di omicidio volontario della moglie ed interruzione volontaria di gravidanza.
Secondo l’accusa l’idraulico battipagliese era a conoscenza dello stato della moglie, incinta alla 13esima settimana, e tutto ciò sarebbe stato un ulteriore tassello per rafforzare la sua gelosia. Lo stesso, infatti, aveva raccontato agli inquirenti di un periodo di crisi con la coniuge rafforzato dall’idea di un presunto tradimento.
Aiello, dunque, nei prossimi giorni dovrà ricomparire dinanzi alla Corte d’Assise per difendersi dalle pesanti accuse. La richiesta di unificare i due procedimenti era giunta dai legali di parte civile.
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