Tragedia nella casa circondariale di Fuorni dove una detenuta 44enne, originaria di Pontecagnano Faiano, si è impiccata nella sua cella utilizzando come cappio un lenzuolo legato alle inferriate della finestra del bagno.
La donna, che stava scontando una pena definitiva per furto e rapina era sotto osservazione per problemi psichici. A fare la macabra scoperta è stato l’agente in servizio che immediatamente ha dato l’allarme ma tutti i tentativi sono risultati vani.
La vicenda, denunciata dal Sappe e dalla Uil penitenziaria, ripropone ancora una volta la situazione emergenziale che si vive a Fuorni dove il personale in servizio non riesce a coprire tutte le emergenze e tutti i reparti.
“Questo ennesimo dramma – commenta Emilio Fattorello, segretario nazionale del Sappe – lascia un segno indelebile e rappresenta una sconfitta per tutti. Da tempo, come sindacato, denunciamo le critiche condizioni operative della Sezione femminile del carcere di Salerno, in cui il personale assegnato viene destinato ad altri posti di servizio”.
“L’episodio – ha dichiarato invece Daniele Giacomaniello della Uil penitenziaria – è l’ennesimo campanello d’allarme nell’ambito di un sistema lavorativo che non è orientato a scongiurare il rischio suicidario poiché le problematiche mentali, richiedono una progettualità attraverso l’impiego di diverse figure professionali rafforzando l’assistenza sanitaria con l’impiego di personale specializzato”.
E sul suicidio interviene anche Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti: “È la prima donna a suicidarsi in Campania – dichiara – dove dall’inizio dell’anno già sette detenuti si sono tolti la vita. ll carcere deve servire a rieducare non a togliere la vita o a restringere diritti ed annullare la dignità”.
– Claudia Monaco –