Grazie a un accesso agli atti generalizzato, l’Associazione Luca Coscioni ha avviato nei mesi scorsi un’indagine, condotta da Matteo Mainardi e Alessandro De Luca, in collaborazione con le Cellule Coscioni di tutta Italia, per richiedere a 6500 comuni quante DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) sono state ricevute dall’entrata in vigore della legge (il 31 gennaio 2018) a oggi e quante di queste sono state trasferite alla Banca dati nazionale.
Solo lo 0,4% degli italiani (186.235) ha depositato le disposizioni anticipate di trattamento. “Un vuoto determinato innanzitutto dalla mancanza di conoscenza dello strumento entrato in vigore esattamente cinque anni fa, il 31 gennaio del 2018”, affermano dall’Associazione.
Con quello che viene chiamato “testamento biologico” si possono dichiarare le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) ossia dare le disposizioni al medico per il momento futuro in cui non si potrebbe essere capace di intendere e volere.
Numeri esigui in Campania e in particolare in provincia di Salerno dove sono 1.020 le Disposizioni Anticipate di Trattamento e 891 sono state trasferite alla Banca dati. Solo 30 comuni hanno presentato i dati (18,9) contro i 128 che non hanno dato risposta.
Numeri ovviamente ridotti anche nel Vallo di Diano dove i comuni che hanno fornito i dati sono solo Polla, Teggiano, Montesano, Padula.
A Polla è stata presentata solo una DAT su 5.138 cittadini, idem a Montesano su 6.253 cittadini (entrambe trasferite alla Banca dati). A Teggiano invece, sono 17 le Disposizioni su 7.154 cittadini. Sono 17 anche a Padula, altrettante alla Banca Dati, su 4.907 cittadini.
Tra i vari comuni del Salernitano figurano anche Sicignano degli Alburni, Santa Marina, Contursi Terme, Palomonte, Oliveto Citra, Eboli, San Gregorio Magno.
E proprio a 5 anni dalla entrata in vigore delle legge 219 del 2017, l’Associazione lancia una campagna informativa attraverso i propri strumenti di comunicazione suddivisa in due principali iniziative: un’iniziativa stampa/social che farà leva su un video narrato da Giobbe Covatta dal titolo “Il biotestamento spiegato agli adulti”, un contenuto animato realizzato da Simona Angioni e Giovanni di Modica con la direzione creativa di Avy Candeli per illustrare l’importanza del testamento biologico e offrire tutte le informazioni per poterlo fare subito.
“Nonno, tu pensi di morire?”. Con questa domanda una bambina, a partire dell’esperienza della morte del proprio gatto, coinvolge il nonno sul tema del biotestamento e gli spiega in modo leggero e delicato l’importanza di poter esprimere anticipatamente le proprie scelte in termini di trattamenti sanitari, per evitare che siano altri, tipo lei, a dover decidere per lui. Un video semplice e chiaro per spiegare ai cittadini cos’è, come si fa e dove si può depositare il testamento biologico.
“Da parte del Ministero della Salute non è mai stata condotta alcuna campagna informativa a beneficio delle persone, come invece dovrebbe avvenire e indicato nella legge stessa. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministero della salute, le regioni e le aziende sanitarie provvedono a informare della possibilità di redigere le DAT in base alla presente legge, anche attraverso i rispettivi siti internet – dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria e tesoriere Associazione Luca Coscioni – Ci sostituiamo ancora una volta allo Stato, coi mezzi a nostra disposizione, nel realizzare una campagna di informazione su uno strumento di libertà fondamentale, ma finora tenuto nascosto dal Ministero della Salute dei Governi che si sono succeduti in questi 5 anni. Abbiamo chiesto ufficialmente un incontro anche all’attuale Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per parlare di questo e altri temi cruciali legati alle libertà fondamentali e al diritto alla salute”.