Le associazioni rappresentative dell’Assistenza riabilitativa, sociosanitaria e fisiokinesiterapica (AISIC, ANFFAS, ANPRIC, ARIS, CONFAPI e NOVACAMPANIA) hanno denunciato la condizione di estrema difficoltà in cui versano le strutture che hanno aderito al Decreto Dirigenziale denominato “La Campania riparte”. I servizi riabilitativi, sociosanitari e di fisioterapia accreditati della Campania sono stati i primi in Italia a ripristinare in maniera organica e strutturata i percorsi assistenziali, di sostegno e di cura a favore delle persone anziane e con disabilità e, anche quando hanno dovuto adeguarsi all’ordinanza di chiusura del Presidente De Luca, hanno regolarmente corrisposto gli stipendi a dipendenti e consulenti, evitando di ricorrere alla cassa integrazione.
“Queste strutture – hanno dichiarato le associazioni rappresentative – a distanza di più di un anno si sono viste revocare il contributo regionale ricevuto per aver riaperto in sicurezza, già a partire da aprile 2020, e per aver corrisposto in maniera continuativa gli stipendi a tutti gli operatori. In sostituzione la Regione Campania ha normato un’altra tipologia di contributo che, ad oggi, non è stato erogato. Addirittura ai presìdi di fisiokinesiterapia, aderenti al Decreto regionale, la Regione non ha riconosciuto alcun contributo e non ha previsto nessuna misura compensativa, richiedendo la restituzione dell’intere somme legittimamente percepite a titolo di indennizzo”.
Le associazioni denunciano la grave inadempienza della Regione Campania nel rispettare tutte le procedure previste dalla successiva regolamentazione intervenuta che di fatto blocca l’operatività finanziaria dei Centri di Riabilitazione ex art. 26, dei Centri Diurni sociosanitari e dei presìdi di fisiokinesiterapia, con grave danno non solo in termini finanziari ma anche in termini fiscali, con ricadute sui bilanci aziendali.
“Inutilmente e più volte – aggiungono gli scriventi – abbiamo richiesto in Regione un incontro con gli stessi funzionari regionali che avevano sottoscritto l’accordo ‘riparatorio’ e successiva delibera attuativa. Ma il silenzio è stato assordante. Le associazioni di categoria della riabilitazione sociosanitaria e della fisiokinesiterapia pretendono la giusta considerazione e la massima attenzione per un comparto affidato completamente agli erogatori accreditati che garantiscono con gli 11.000 addetti ai lavori, altamente formati e specializzati, le cure riabilitative, sociosanitarie e fisioterapiche, necessarie ai cittadini della regione Campania. Richiediamo un netto, celere e soprattutto condiviso intervento della Regione Campania per correggere una condizione di ‘malaburocrazia’ che ha determinato l’ingessamento delle AASSLL a causa dell’alternarsi delle mutevoli disposizioni regionali”.