E’ il giorno di Sergio Mattarella a Potenza. Il Presidente della Repubblica, infatti, questa mattina è stato ospite della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Ateneo lucano, nato 40 anni fa, dopo il sisma del 1980.
Presenti, tra gli altri, nell’Aula Quadrifoglio della sede dell’Unibas del Francioso il ministro per le Riforme, Elisabetta Alberti Casellati, il ministro per l’Università, Anna Maria Bernini, il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il sindaco di Potenza Mario Guarente e il Presidente della Provincia di Potenza Christian Giordano.
“E’ un onore poter avere oggi qui a Potenza la presenza delle massime cariche dello Stato per celebrare i 40 anni dalla fondazione dell’Università della Basilicata – ha dichiarato nel suo discorso iniziale il Presidente Bardi -. Questo edificio non è solo un insieme di mura, ma un simbolo di rinascita, oggi come 40 anni fa. Ieri lo fu come risposta al terremoto, che fu un lutto per tantissime famiglie lucane e meridionali, un dramma che resterà nella storia di questa terra e che richiese una risposta forte da parte delle istituzioni, con una nuova visione del territorio, da cui nacque anche la felice intuizione dell’Università della Basilicata. Oggi l’istituzione della facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Basilicata, resa possibile anche grazie al fondamentale investimento della Regione Basilicata, è la riposta a due anni tremendi di pandemia, che hanno segnato la vita della nostra terra e che vedono in una nuova idea di sanità, che passa anche attraverso i giovani che dallo scorso anno frequentano la facoltà di Medicina e Chirurgia, la risposta che dobbiamo ai nostri concittadini. In questa università si stanno formando i medici di domani, risorse umane e professionali di cui questa terra ha disperatamente bisogno, data l’assenza strutturale di personale medico e sanitario in tutta Italia e anche in Basilicata“.
Il Rettore Ignazio Marcello Mancini ha tenuto il discorso inaugurale; sono intervenuti il presidente del Consiglio degli studenti, Davide Di Bono, la responsabile del settore Affari generali dell’Ateneo, Antonella Racioppi, e l’attivista per i diritti umani e digitali Pegah Moshir Pour. Prima del saluto del Capo dello Stato il professor Fabrizio Caccavale ha discusso de “La robotica: un ponte fra mondo digitale e mondo fisico”.
“Questo Ateneo è nato con la missione di crescita del territorio – ha esordito il Presidente Mattarella -. Il passaggio da 9 a 35 corsi di laurea è un risultato di rilievo. L’Ateneo assolve la sua missione di motore di crescita e fattore di speranza per molti giovani. E’ un luogo in cui si esercita la democrazia, in cui si sviluppa la libertà. Vi sono molte sfide ancora da raccogliere e superare. Quando ho iniziato il mio percorso universitario, 64 anni fa, la condizione di vita era diversa. Era appena arrivata la Tv, di computer non si parlava. Ho visto in questi decenni continui mutamenti e ho sempre visto che le opportunità offerte dai nuovi strumenti sono di gran lunga maggiori delle difficoltà che introducono. Questo mi rassicura“.