ย – Lettera aperta del Direttore generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese –
Trascorsi pochi giorni da una serata di spessore alla quale ho avuto il piacere di essere ospite a Salerno, grazie alla precisa e puntuale organizzazione del Festival delle Colline Mediterranee guidata magistralmente dalla professionalitร di Eduardo Scotti e della cura della famiglia Postiglione con la signora Maria DโAmato Postiglione in primis, mi sono sentito invaso da sensazioni ed emozioni che raggiungono tutti ogni qualvolta si parla dei Giudici Falcone e Borsellino.
La presenza del Direttore de โLโEspressoโ Lirio Abbate, considerato tra i cento giornalisti piรน importanti del mondo, ha dato quel tocco di classe in piรน ad un appuntamento speciale nellโambito dellโestate culturale salernitana: 1992-2022, ben trentโanni da due degli episodi piรน tristi della recente storia del nostro Paese. Da qui partono queste mie riflessioni.
Quando, durante la serata, prende la parola il Direttore Lirio Abbate, scende sulla Tenuta dei Normanni un silenzio assordante. ร lโesatto momento in cui il Direttore de โLโEspressoโ sta raccontando del suo arrivo a Capaci durante quel maledetto giorno: secondi infiniti, scene inimmaginabili, nessuna cronaca puรฒ essere adatta per raccontare quello che i suoi occhi, a breve, avrebbero potuto vedere, cosรฌ come avvenne, purtroppo, nuovamente, solo 57 giorni dopo in Via DโAmelio.
Ogni volta che mi trovo in situazioni del genere penso immediatamente alla brutalitร che riesce a caratterizzare lโuomo ma, allo stesso momento, la contrappongo alla ricchezza del patrimonio lasciato alla nostra societร da Falcone e Borsellino. Spesso mi chiedo: che Paese vivremmo oggi se non ci fosse stato il loro impegno e la loro azione incessante contro la mafia? Con questo mio scritto mi piace fare una riflessione su temi che hanno riguardato la loro vita: cultura e amore senza tralasciare lโeducazione alla legalitร .
Sembra forse strano declinare queste due parole cosรฌ, ma sono fermamente convinto che la cultura รจ stata ed รจ, ancora oggi, la base per combattere le mafie, per sradicarle, per far capire che esiste la bellezza della vita che si oppone alla barbarie della morte messa in atto proprio dalla criminalitร .
E questo Falcone e Borsellino lo hanno dimostrato con il loro esempio, con lโamore per la libertร , per la giustizia, lโamore per la loro terra, lโamore per i giovani verso i quali sentivano il dovere di costruire una societร piรน giusta.
Unโereditร pesante che va ben oltre le eccezionali capacitร investigative lasciateci dai Giudici Falcone e Borsellino ma che si inquadra nel loro amore unico per il lavoro che svolgevano. Un amore che andrebbe raccontato e spiegato ai giovani che si affacciano sul mondo del lavoro, ma credo anche a tanti che lavorano da qualche anno in piรน.
Troppo spesso, oggi, non vi รจ piรน amore per quello che si fa, non si riesce ad apprezzare adeguatamente un impiego, non si capisce pienamente quanto esso sia importante e quanto vada preservato, conservato e curato, aggiungendo, ogni giorno, quel qualcosa in piรน per sรฉ stessi e per le persone per cui si lavora. Il lavoro รจ un diritto, ma รจ un dovere onorarlo, avendone rispetto.
La mafia si รจ evoluta, non รจ piรน quella della coppola e della lupara. Non crea rumore, agisce in silenzio in un mondo sommerso che utilizza tecniche di occultamento sempre piรน sofisticate, specie in ambito informatico e finanziario. Dopo il rumore provocato dalle stragi del โ92, progressivamente si sono abbassati i toni e quello che oggi piรน sconcerta รจ il silenzio su piรน fronti. Ma, come detto da Peppino Impastato, โse la mafia uccide, il silenzio lo fa ancora di piรนโ. Ecco perchรฉ รจ importante educare alla legalitร . I giovani in tutto questo hanno un ruolo fondamentale, non vanno lasciati soli, non devono vedere demolite le proprie aspirazioni da un sistema corrotto. Devono appassionarsi alla legalitร , difendere lโambiente e la vita. Devono essere protagonisti e non spettatori passivi nel costruire il proprio futuro senza scendere a compromessi, senza lasciare che le nuove mafie o i prepotenti rubino i loro progetti, i loro sogni. ร questo il senso profondo degli insegnamenti che Falcone e Borsellino ci hanno lasciato, non disperdiamolo, coltiviamone la memoria. E, come diceva Sandro Pertini: โSii sempre, in ogni circostanza e di fronte a tutti, un uomo libero e pur di esserlo sii pronto a pagare qualsiasi prezzoโ.
Ed รจ qui che arrivo al titolo โSenza memoria non cโรจ futuroโ, per ricordare i Giudici Falcone e Borsellino nel trentennale dalla loro tragica scomparsa e per provare a guardare avanti senza dimenticare ciรฒ che ci siamo lasciati indietro. Un insegnamento che va trasmesso, ancora di piรน, in una societร povera di valori come quella che oggi ci troviamo a vivere, tramandando il ricordo del passato per avere maggiore consapevolezza del presente e del futuro.
Per me tutto ha un sapore particolare se queste riflessioni sullโamore, sul lavoro, sulla cultura, sulla memoria e sullโeducazione alla legalitร vengono collegate alla storia della Banca, ovviamente con le dovute e necessarie proporzioni rispetto ai due eroi della legalitร , e al traguardo dei 60 anni dalla fondazione della nostra Bcc.
E la memoria e, quindi, la storia della nostra Bcc per lโappunto, avranno sempre un senso particolare perchรฉ sono la spinta per costruire, ogni giorno, qualcosa di piรน bello ed ambizioso.
– Michele Albanese –