Un momento toccante, che conclude una settimana all’insegna del ricordo del sacrificio dei Caduti militari e civili delle due Guerre Mondiali e dell’importanza delle Forze Armate nella difesa dei principi e dei valori fondamentali dell’Italia. Dopo la fermata, martedì scorso, del Treno della Memoria in ricordo del Milite Ignoto, questa mattina a Sapri in Piazza Vittorio Veneto si è svolta una cerimonia in occasione della Giornata nazionale delle Forze Armate.
Uno dei parroci, don Enzo Morabito, ha impartito la benedizione davanti al Monumento ai Caduti delle due Guerre Mondiali. Quindi il sindaco Antonio Gentile, assieme a due agenti della Polizia Municipale, ha posto la corona d’alloro fasciata del Tricolore ai piedi del monumento.
Presenti le massime autorità militari del posto: i Carabinieri della Compagnia di Sapri, con in testa il Capitano Francesco Fedocci, la Tenenza della Guardia di Finanza, la Polfer, la Polizia Municipale coordinata dal Maggiore Antonio Abbadessa. Insieme a loro gran parte della Giunta comunale con gli assessori Cetrangolo e Morabito ed i consiglieri Pecorelli e Bruno, i volontari del Gruppo di Protezione Civile comunale, il presidente dell’associazione storico culturale “Sapri, 15 agosto 1943” Luciano Ignacchiti, l’ex delegato alla Cultura del Dlf Ferruccio Policicchio, i rappresentanti della locale sezione del Sindacato Ferrovieri Italiani.
“Tocca a noi essere custodi dei valori fondamentali della nostra Patria soprattutto in momenti storici come quelli che stiamo vivendo, dove l’unità e la libertà dei popoli vengono messe in discussione, come sta avvenendo in Ucraina – sottolinea nel suo intervento il primo cittadino – Continuiamo a portare avanti questi valori costruiti dal sangue dei nostri nonni, delle Forze Armate ma anche dei tanti martiri civili: testimonianza di quanto negli anni Sapri abbia dato all’Italia“.
“Questo monumento – aggiunge il presidente dell’associazione “Sapri, 15 agosto 1943” – racchiude 60 caduti delle due guerre mondiali. Per quanto riguarda il 1939-45 anche civili. Voglio ricordare soprattutto ai giovani le conseguenze della guerra: io nel 1943 a 17 mesi ho perso una sorella di 15 anni ed un fratello di 7 anni. Perché questa pagina di storia è sottaciuta? Eppure Sapri in proporzione agli abitanti dell’epoca (4000) ed in rapporto ai caduti delle due guerre, rappresenta il paese della provincia di Salerno e forse della Campania con uno dei sacrifici maggiori in termini di vite umane“.