Oggi su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, la Sezione Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Salerno, guidata dal Capitano Paolo Cristinziano, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di un minorenne gravemente indiziato di lesioni gravi ai danni di un coetaneo.
I fatti si sono verificati la sera del 31 ottobre a Salerno, nei luoghi della movida cittadina. Dalle indagini è emerso che quella notte la vittima si era accorta che era sorta una discussione per futili motivi tra un suo amico ed un giovane sconosciuto e per questo era intervenuta per sedare gli animi.
Malgrado le sue pacifiche intenzioni, lo sconosciuto, poi identificato nell’arrestato, lo aveva colpito più volte al volto cagionandogli la frattura del naso e ferite al corpo utilizzando un tirapugni. A seguito dei colpi ricevuti il giovane ha riportato, come accertato con una consulenza tecnica del Pubblico Ministero, lesioni gravi con l’indebolimento della funzione respiratoria. Le tempestive indagini dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Salerno svolte con grande professionalità e solerzia hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti del minore oggi raggiunto dall’ordinanza cautelare e di ricostruire la dinamica dei fatti attraverso una serie di testimonianze, anche in ordine al suo comportamento tenuto dopo i fatti.
Si tratta dell’ennesimo episodio di gratuita ed insensata violenza giovanile avvenuto nel centro cittadino: episodio che dimostra, ancora una volta, la sempre più crescente cultura della sopraffazione che tristemente caratterizza gli ambienti giovanili.
Non può non essere sottolineato come stia divenendo sempre più diffusa tra i giovani l’abitudine di portare strumenti atti ad offendere: questo soprattutto nelle uscite serali, vissute in modo sempre più preoccupante e non come occasione di svago e socializzazione.
Ormai, infatti, essere violenti, aggredire gli altri con un qualsiasi pretesto, minacciare i propri coetanei sembra essere un crescente, costante, modo di relazionarsi di alcuni ragazzi.
Senza considerare il fatto che le vittime ricevono da tali imprevedibili ed ingiustificate violenze traumi indelebili nella loro crescita, traumi che inevitabilmente coinvolgono anche il loro mondo di affetti: non solo gli amici del gruppo ma anche i genitori e i parenti preoccupati da eventuali ulteriori azioni o ritorsioni nei confronti dei loro cari.