Sula vicenda del trasferimento del Piano di Zona in una palazzina di Via Macchia Italiana, a Sala Consilina, interviene, tramite un comunicato stampa, il Codacons Vallo di Diano, a firma del Responsabile della SedeĀ Roberto De Luca.
“CosƬ pagò Bellavista”. La storia, si legge nel comunicato, forse non una ācommediaā e certamente non definibile ādivinaā, inizia nel giugno del 2007, quando il Piano Sociale di Zona (PSZ) e il Comune di Sala Consilina decidono di acquistare un immobile da destinare a Centro socio-assistenziale territoriale. E fin qui nulla di male; anzi, tutto molto bene.
Nel 2014, si legge ancora nel comunicato, si individua lāimmobile da acquistare e, nel novembre dello stesso anno, il PSZ decide di acquistarlo da un privato per 116mila EUR: un appartamento nel Palazzo Bellavista in Via Macchia Italiana a Sala Consilina. Il vaglio definitivo viene dato a distanza di pochi giorni da un Consiglio Comunale riunito in seduta straordinaria il 28-11-2014. La lettura dellāintera delibera del Consiglio Comunale n. 62 ĆØ illuminante ai fini dellāinterpretazione della vicenda che sta procurando qualche preoccupazione ai condomini del Palazzo Bellavista.
In questa delibera, scrive De Luca, il Sindaco chiarisce i dubbi sollevati da alcuni Consiglieri sulla destinazione dellāimmobile da acquistare: esso sarĆ destinato a āSportello per lāimmigrazioneā. E qui si innesta una nota dolente in questa storia. A nostro parere, continua De Luca, proprio per la delicatezza del tema e per le vicende ad esso legate, lāiter amministrativo andava completato in un tempo più breve dei sette anni intercorsi tra la prima decisione dāacquisto e la data della delibera n. 62 del 2014.
Tuttavia, si legge nel comunicato, il passaggio fondamentale per comprendere la legittimitĆ della protesta dei condomini ā sempre a nostro parere – sta nella frase pronunciata dal Consigliere Colucci, quando egli chiede espressamente se lāimmobile ā facente parte di un condominio ā avesse i requisiti necessari per poter ospitare un ufficio. Secondo le informazioni a noi fornite, a quella domanda avrebbe potuto e dovuto rispondere, nellāimmediato, lāAmministratore del condominio presente al Consiglio Comunale. Pur tuttavia, questa veritĆ non ĆØ venuta fuori nel consesso; in questo modo si ĆØ lasciato approvare, con i voti dei Consiglieri di maggioranza, lāacquisto dellāimmobile, perfezionato nelle settimane immediatamente successive con atto notarile costato circa 13mila EUR e con liquidazione dellāimporto pattuito al proprietario.
Bastava, continua, che lāAmministratore di condominio, che a noi ĆØ stato riferito essere parte della minoranza e presente al Consiglio, avesse fatto presente che, per regolamento condominiale, āgli appartamenti debbono essere esclusivamente destinati ad uso di abitazioni civiliā per bloccare la questione sul nascere (si fa per dire!). Adesso, invece, i condomini sono giustamente preoccupati non tanto per la destinazione specifica (eventuali simpatizzanti locali del KKK sono avvertiti) quanto per lāevidente approssimazione amministrativa nel condurre la questione. E adesso, visto il tempo trascorso dalla delibera n. 62 del 2014, ai condomini non resterĆ altro che appellarsi allāautoritĆ giudiziaria per far valere i propri diritti, se lāAmministrazione comunale volesse perseguire i propositi espressi nella delibera stessa.
Per quanto concerne il nostro umile parere, termina De Luca, allāAmministrazione comunale adesso non resta che rivendere lāimmobile, visto che ā alla lunga ā sarĆ inutilizzabile per i fini per il quali ĆØ stato acquistato.
– redazione –
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- 23/06/2015 – Sala Consilina: il Comune trasferisce il Piano di Zona in una palazzina. Insorgono i condomini