Continua l’escalation di violenza nei confronti dei sanitari del 118 di Potenza, questa volta avvenuta da parte di un cittadino bisognoso di cure a seguito di una intossicazione etilica.
L’episodio, che si è verificato nei giorni scorsi, ha coinvolto l’équipe sanitaria impegnata nella gestione di una persona in stato di agitazione psicomotoria, bisognosa di cure. Nel corso dell’intervento il paziente ha aggredito fisicamente e verbalmente i soccorritori, al punto da dover ricorrere loro stessi alle cure mediche.
“Ancora una volta è stata una giovane infermiera a subire la peggio essendosi il paziente scagliato contro di lei con inaudita violenza verbale, per la quale non c’è terapia – ha affermato la UIL FPL Basilicata -. Infatti, le violenze che gli operatori del 118 subiscono quotidianamente non sono solo fisiche e, quindi, oggetto di referto in Pronto Soccorso, bensì subiscono anche danni psicologici per i quali nessuno si preoccupa, essendo cagionati dall’aggressività verbale che, come in questo ultimo episodio, ha ferito molto di più di quella fisica”.
“La UIL FPL – affermano il segretario regionale Raffaele Pisani e il segretario aziendale Domenico Pace – esprime massima solidarietà e vicinanza alla professionista vittima dell’aggressione e ribadisce l’urgenza di misure concrete per garantire anche la salute mentale delle lavoratrici e dei lavoratori del 118. Occorre riconoscere l’infortunio anche in assenza di contatto fisico con l’aggressore al fine di poter garantire specifici percorsi terapeutici per il trattamento dei cosiddetti disturbi post-traumatici da stress. Tali atti di violenza, ingiustificati e gravissimi, cagionano nei lavoratori malesseri interiori tesi a evitare ogni situazione che ricordi un particolare soccorso, pensieri ossessivi sui problemi del lavoro, disturbi d’ansia e depressivi, oltre a compromettere la capacità di prestare soccorso in situazioni di emergenza, mettendo a rischio non solo la vita degli operatori, ma anche quella dei pazienti che necessitano di cure tempestive”.
Nel caso in questione, la UIL FPL chiede all’ASP di aprire un accertamento interno sull’accaduto e, se in presenza di presupposti, costituirsi parte civile a difesa dei lavoratori coinvolti.