A pochi giorni dal referendum del 17 aprile si è discusso de “L’impatto ambientale del petrolio in mare e in terra” ieri sera, nell’Auditorium della Parrocchia di Sant’Alfonso a Padula, nel corso di un incontro organizzato dall’associazione Artis onlus e dagli attivisti del M5S Vallo di Diano.
Sensibilizzare al voto e informare su quella che, soprattutto in seguito ai due filoni d’inchiesta attivati dalla Procura di Potenza in Val d’Agri, è la tematica che nelle ultime settimane più tiene banco nel territorio a cavallo tra la Basilicata e la Campania. Senza dimenticare l’istanza “Monte Cavallo” avanzata da Shell Italia che attualmente insiste anche su parte del Vallo di Diano.
Dopo un videomessaggio per il Vallo di Diano inviato da Bruxelles dall’eurodeputato Piernicola Pedicini, ad approfondire ampiamente riguardo all’impatto ambientale delle attività estrattive sulla terraferma è stata la professoressa Albina Colella, Ordinario di Geologia all’Università della Basilicata, tra i primi a denunciare la contaminazione dell’invaso del Pertusillo e quella causata dal pozzo di reiniezione Costa Molina 2, oggi sotto sequestro. “Trivellare nei nostri territori non è facile, non siamo nel deserto. – ha spiegato la Colella – Si dovrebbero fare degli studi a monte e in seguito dei controlli. In Basilicata questo non è stato fatto“.
Si è soffermato sulla depurazione delle acque di processo l’ingegner Antonio Alberti, energy manager da 35 anni, che ha partecipato negli anni scorsi alla realizzazione del COVA di Viggiano e conosce quindi molto bene le tecniche di funzionamento di simili siti.
Di uno scarso o addirittura assente monitoraggio scientificamente valido e trasparente ha raccontato Giuseppe Frezza, presidente del Comitato “Pro Vita Sana” di Spinoso (PZ), che non ha risparmiato una serie di attacchi ai politici lucani che “barattano – sostiene Frezza – le loro poltrone in cambio del libertinaggio delle compagnie petrolifere“.
Un appello finale al voto quello del portavoce M5S in Regione Campania, Vincenzo Viglione, e un appunto alla maggioranza:”Non si spiega il silenzio della Regione sul referendum“.
Nota dolente, rimarcata dagli organizzatori, l’assenza degli amministratori valdianesi. Unico a rispondere all’appello il primo cittadino di Montesano sulla Marcellana, Donato Fiore Volentini.
– Chiara Di Miele –