Coinvolti anche salernitani nell’inchiesta per violenza privata pluriaggravata, falso ideologico e maltrattamenti all’interno del Centro di permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio, nel Potentino.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Potenza e un ispettore della Polizia di Stato ieri è finito ai domiciliari, mentre un medico ha ricevuto la misura interdittiva del divieto per un anno di esercitare la professione presso i Cpr.
Il direttore della società salernitana Engel Italia, gestore del Centro nel periodo a cui fanno riferimento le indagini, è indagato per maltrattamenti nei confronti degli ospiti.
Come riportato dal “Corriere della Sera” alla base dell’inchiesta ci sarebbe un video che riprende un poliziotto mentre obbliga un migrante ad assumere psicofarmaci. Gli immigrati sarebbero stati trattati come scimmie.
Agli ospiti del Centro sarebbero stati somministrati a loro insaputa tranquillanti e a volte sarebbero stati addirittura minacciati per assumerli. Anche “Striscia la notizia” aveva mandato in onda un servizio di denuncia contro i maltrattamenti al centro dell’inchiesta della Procura potentina.
“Sulla gestione dei Cpr è in gioco la credibilità dello Stato – ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio -. Chi dava problemi è stato trattato come scimmie. E’ stata accertata la somministrazione massiva di un farmaco, il Rivotril, comunemente conosciuto come la droga dei poveri senza che ce ne fosse bisogno“.