Lo incontro in compagnia del vecchio Goldrake e del nuovo mito Rat Man nel meraviglioso mondo della fantasia e nellāincredibile mondo dei cartoni animati. Avvolto dalle atmosfere irreali del fumetto, ĆØ seriamente impegnato nella scrittura di quelle storie che i bambini, ed anche gli adulti, guardano affascinati in televisione.
- Quello dei “cartoni animati” ĆØ un mondo particolare, perchĆ©?
Ć decisamente un mondo particolare, perchĆ© tra i pochi che ancora ti consente di esprimerti e dove ancora esiste un precario equilibrio tra autorialitĆ e consumismo. Per quanto, infatti, i grandi produttori tendano a creare prodotti a tavolino di cui si sa giĆ il potente valore economico, spendibile nella creazione di gadget o nella capacitĆ di attrazione di inserzionisti pubblicitari, la fantasia e la creativitĆ sono ancora apprezzate e un buon personaggio, capace di far sognare ha ancora un certo valore. Essendo un mondo “artigianale” fatto di appassionati, il prodotto ĆØ fatto ancora con amore e il profitto ĆØ una conseguenza e non lāunico fine.
- Scrivere sceneggiature per i cartoni animati ha un certo fascino. Riesci a rivederti bambino? Scrivendo le storie, giochi con le paure, le ansie e le gioie dei bambini di oggi e della tua infanzia?
Per scrivere delle sceneggiature non si deve tornare bambini, ma forse non bisogna mai avere abbandonato quella dimensione. Certo si cresce e si matura, ma lāesperienza diventa un valore aggiunto e non un limite alla fantasia. Ć proprio come quando da bambini si inizia un gioco e nel giocare ci si crea una storia, un personaggio e unāambientazione, ad esempio: ” Facciamo che io ero un cow boy e tu un astronauta”⦠ecco, lāunica differenza con il mondo dellāinfanzia sta nel fatto che un bambino vive la storia nel suo svolgimento e uno sceneggiatore, che ha anche lāesperienza di un adulto, sa giĆ come va a finire.
- Hai creato qualche personaggio particolare al quale vorresti dare vita?
Ce ne sono tanti. Purtroppo o per fortuna, la fantasia crea ad una velocitĆ tale che il mercato, peraltro giĆ un poā saturo, stenta a recepire. ChissĆ che con la tv digitale non nascano tanti nuovi soggetti capaci di recepire tutta lāofferta sul mercato.
- A quali personaggi ed a quali storie sei particolarmente affezionato?
Se devo parlare dei cartoni della mia infanzia, direi sicuramente i cari vecchi Goldrake, Star Blazers, Robotech e il poeticissimo Conan di Miyazaki. Se ti riferisci a personaggi che ho avuto lāonore di animare, senzāaltro Rat-Man di Leo Ortolani: il primo amore non si scorda mai.
- Cosa hanno di diverso le sceneggiature che scrivi rispetto alle storie dei personaggi dei cartoni animati giapponesi?
Gli autori della mia generazione sono assolutamente intrisi di cultura del cartone giapponese e quindi credo che, giocoforza, parte di quegli stessi stilemi abbiano contagiato il modo europeo o comunque occidentale di raccontare. Ciò che senza dubbio ĆØ differente ĆØ il genere di comicitĆ e forse anche i valori proposti. Ritengo che la nostra comicitĆ sia spesso più sottile e critica verso la societĆ e che allo stesso tempo i nostri valori siano un poā più stereotipati e presi forse meno sul serio di quanto non accada in Giappone.
- E’ sempre valida in una sceneggiatura l’idea dell’eroe e del suo scontro con le forze del male?
Assolutamente sƬ, direi che ĆØ la base da cui si parte quasi sempre. Sicuramente poi i generi si sono diversificati e per fortuna cāĆØ la possibilitĆ di spaziare dallāavventura alla commedia o altre varietĆ di storie, ma se si parla di avventura “schietta”, “il viaggio dellāeroe” ĆØ ancora un punto fermo valido sul quale creare variazioni sul tema.
- Quali sono gli elementi che non devono mai mancare in una sceneggiatura di cartoni animati?
Gli elementi cambiano con i mutamenti della società . I ragazzi di oggi, stimolati, forse fin troppo, da tv, internet, esperienze quotidiane, vogliono prodotti pieni di umorismo e di idee. Credo che un creatore di cartoni animati sia obbligato ad essere molto più creativo di un autore cinematografico, perché il tipo di pubblico esige di non annoiarsi e ha sempre il dito puntato sul telecomando.
A cosa ti ispiri quando devi scrivere una sceneggiatura?
Ovviamente dipende dal target di età del pubblico, ma direi che tutto è fonte di ispirazione: vita quotidiana, esperienze personali, letture, cultura personale, fumetti, cartoni, cinema⦠tutto viene assimilato, rimescolato e rielaborato per creare qualcosa di completamente nuovo.
- Riuscire a scrivere e a far parlare un personaggio con un linguaggio che possa essere facilmente compreso dai bambini ed allo stesso tempo trasmettere un messaggio, ĆØ abbastanza difficile? Quali sono i tuoi “trucchi” del mestiere?
Un errore che spesso si fa ĆØ pensare che i bambini, perchĆ© sono piccoli, siano stupidi. Certamente non bisogna pensare di scrivere una cantica della Divina Commedia, ma il linguaggio non deve essere troppo semplificato per paura che non venga compreso. A meno che non si tratti di prodotti prescolari, per cui chiaramente bisogna avere unāattenzione diversa, bisogna parlare la lingua di tutti i giorni: quella che i ragazzi sentono a scuola, al telegiornale, in famiglia. Tutto questo sia perchĆ© in realtĆ i ragazzi capiscono, sia perchĆ© ĆØ giusto che imparino, anche facendo domande, quando qualcosa non ĆØ completamente chiaro.
- Oggi vanno di moda molto i cartoni animati per ragazzi ed adulti. Pensi che il loro successo possa dipendere dal fatto che in quei personaggi ritroviamo vizi, difetti e tic dei giovani e degli adulti della societĆ odierna?
Certamente questo è il motivo fondamentale per cui sono seguiti, ma anche perché gli adulti di oggi, che sono cresciuti ieri con il linguaggio dei cartoni animati, non sono prevenuti verso di essi e non li considerano un prodotto esclusivamente per bambini.
- Consiglieresti ad un giovane studente di fare il disegnatore o lo sceneggiatore del mondo dei fumetti?
No, per due ragioni: la prima ĆØ che il mercato ĆØ quasi saturo e ci sono poche possibilitĆ di riuscire, la seconda ĆØ che il mercato ĆØ quasi saturo e crearmi dei concorrenti non mi conviene
- Guardando un cartone animato, difficilmente ci si informa su chi ha permesso a quel personaggio di vivere. Il mondo del cartone animato “nasconde” chi lavora dietro le quinte. PerchĆØ?
Credo che sia lo stesso difetto che ha il mondo del cinema: un film ĆØ del regista e dellāattore famoso che lo interpreta e il pubblico si accontenta di avere queste informazioni. Ma credo sia naturale come per ogni altro prodotto del mercato. Si ignora chi ha coltivato il grano, chi lāha mietuto, chi ha macinato la farina⦠si sa solo quale marca di pasta si sta consumando. Lo stesso per cinema e cartoni, ci sono dietro talmente tante persone che ĆØ difficile far capire il lavoro e lāutilitĆ di ogni singolo elemento della catena produttiva. Ci si ricorda a malapena dellāautore.
“Eā un lavoro che si fa con grande passione e quasi sempre molto volentieri. Si tratta di liberare la fantasia, certamente condizionato dalle esigenze del mercato, del committente e di tante altre variabili, ma fondamentalmente si tratta di creare un mondo coerente, dar vita a personaggi di fantasia con caratteri, passioni, motivazioni ben definite. Ć un poā come giocare a fare il piccolo dio, ma senza nessuno che ti osanni”. Ci confida Marcello Cavalli. E noi ora lo lasciamo “giocare” con i personaggi delle storie che crea, con gli eroi della sua infanzia e del suo lavoro. Soprattutto lo ringraziamo per aver detto di voler creare un “mondo coerente”, poichĆ© ĆØ proprio la coerenza che spesso manca nel mondo di oggi e sapere che la possiamo incontrare almeno nel mondo dei Cartoni Animati, ci fa sperare che i bambini imparino a conoscerla ed a riconoscerla nel caso un giorno la dovessero incontrare nella loro vita e, perchĆ© no, ad insegnarla a qualche adulto cresciuto male e troppo in fretta.
Ā – NOTE SULLāARTISTA –
Marcello Cavalli ĆØ nato a Parma e vive in provincia, a Noceto, dove lavora come sceneggiatore con Michele Ampollini. Ha lavorato alla serie animata di Rat-Man, di Leo Ortolani, a Camera CafĆØ, a Piloti ed ha realizzato diverse sceneggiature per corti, sia a cartoni che live action, che sono andati in onda su sky. Ha realizzato la sceneggiatura di alcuni speciali a fumetti per Rat-Man e del film indipendente “Felino” che viaggia nel circuito dei film festival. Pubblica i “Miei Ragguardevoli Sabati Sera” su Rat-Man, scritti a quattro mani con Michele Ampollini. Attualmente sta sviluppando diversi progetti e sta lavorando ad una serie a cartoni animati tratta da fumetti di Mauricio De Sousa, sulla vita del piccolo Ronaldinho Gaucho, il famoso calciatore.
Ā – Paola Testaferrata –