È stato approvato in Giunta regionale della Basilicata il Provvedimento Generale di programmazione dell’assistenza territoriale ai sensi del Decreto Ministeriale 23 maggio 2022, un documento illustrato lo scorso 19 dicembre in un incontro partecipato con i rappresentanti di ANCI, i sindaci dei Comuni capofila degli ambiti territoriali, le sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, FIALS, i Direttori delle Aziende Sanitarie ASP, ASM, alla presenza dell’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli che definisce le linee organizzative e le azioni prioritarie per il Sistema sanitario regionale.
“Il documento integrato con le indicazioni di Agenas, come soggetto responsabile del monitoraggio per l’attuazione dello stesso e modificato in seguito alle istanze provenienti dalle parti coinvolte – ha spiegato l’assessore Fanelli – indirizza le funzionalità, i modelli organizzativi e di servizio e individua le professionalità necessarie aggiuntive rispetto all’assetto e al fabbisogno attuale per il concreto avvio delle Case di Comunità, degli Ospedali di Comunità, delle Centrali Operative Territoriali, dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità, dell’Assistenza Domiciliare Integrata e tutte le altre componenti rilevanti per lo sviluppo dei servizi territoriali finalizzati alla promozione della prevenzione primaria e al miglioramento dell’accessibilità, al fine di realizzare un quadro organico ed armonico di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Regionale e di promuovere un’assistenza efficace, sicura, tempestiva, equa ed integrata”.
Saranno realizzati 6 Distretti Sanitari, centri di riferimento territoriale per l’accesso a tutti i servizi dell’ASL, organizzati in base alla popolazione e nel rispetto degli ambiti, che rimangono nella configurazione attualmente vigente, per garantire omogeneità amministrativa tra ambiti sociali, aree programma e distretto sociosanitario. I Distretti sono divisi in Distretto 1: Vulture Alto Bradano-Sede Melfi (conservata la sede distrettuale complementare di Venosa, altrimenti denominata ATD); Distretto 2: Val d’Agri-Marmo Platano Melandro (Sede Marsicovetere – Villa d’Agri); Distretto 3: Potenza-Alto Basento (Sede Potenza); Distretto 4: Lagonegrese-Pollino (Sede Lauria, conservata la sede distrettuale complementare di Senise altrimenti denominata ATD); Distretto 5: Matera-Medio Basento (Sede Matera, conservata la sede distrettuale complementare di Tricarico, altrimenti denominata ATD); Distretto 6: Metaponto-Collina Materana (Sede Policoro).
“Tale suddivisione – ha continuato l’assessore – applica tutte le deroghe possibili e gli spazi organizzativi praticabili nel rispetto del Decreto, infatti a fronte di quanto previsto abbiamo comunque assicurato un Distretto in più rispetto ai 5 previsti. Si riduce il numero dei Distretti attuali ma se ne conserva l’omogeneità, poiché non vengono sconvolti i confini amministrativi degli ambiti sociali né delle aree-programma. Tale organizzazione non inficia assolutamente la rete dei servizi che si sta per sviluppare e realizzare sul territorio ma prevede esclusivamente una modifica della geometria interna dei modelli organizzativi”.
Fanelli ha poi spiegato che per potenziare i Distretti saranno realizzate 6 COT (Centrale Operativa Territoriale) che saranno preferenzialmente inserite nell’ambito delle Case di Comunità e che avranno il compito principale di garantire la presa in carico del paziente e di monitorare i processi di cura attraverso lo sviluppo del nuovo ecosistema digitale della Basilicata per lo sviluppo della televisita, del telecontrollo e del telemonitoraggio, anche presso il domicilio dei pazienti. Queste avranno sede a Venosa, a Marsicovetere, a Potenza, a Lagonegro, a Matera e a Policoro. Dovranno essere realizzate 19 Case di Comunità, ben 2 in più rispetto a quanto stabilito in prima battuta dalle indicazioni ministeriali con sede a Lavello, a Sant’Arcangelo, a Potenza, a Lagonegro, a Irsina, a Montescaglioso, a Montalbano Jonico, a Genzano di Lucania, a San Fele, a Vietri di Potenza, a Corleto Perticara, ad Anzi, ad Avigliano (Lagopesole), a Maratea, a Senise, a Viggianello, a Garaguso, a Ferrandina e a Tursi. Saranno attivati cinque ospedali di comunità dedicati alle transizioni di cura tra l’ospedale per acuti e il domicilio del paziente. Con 20 posti letto ciascuno, per un totale di 100, gli ospedali di comunità avranno sede a Venosa, a Muro Lucano, a Maratea, a Stigliano e a Pisticci (Tinchi) e vi potranno essere ricoverati pazienti fragili e cronici che hanno bisogno di un breve periodo di osservazione.
“Si tratta di un progetto ambizioso – ha concluso – di concreta prossimità al cittadino volto ad assicurare assistenza sull’intero territorio regionale. La vera sfida da affrontare consiste nella ricerca e nell’innesto di nuove professionalità nell’ambito medico, infermieristico, sociosanitario e tecnico affinché l’offerta dei servizi sia quanto più completa e vicina ai nostri cittadini. In questo senso continueremo e rafforzeremo le politiche del reclutamento e della formazione del personale sanitario già in parte avviate con le procedure di stabilizzazione e con i concorsi pubblici”.