Con sentenza n° 3110, del 21 novembre, il TAR ha rigettato il ricorso della Buoneco S.R.L. sulla domanda di permesso a costruire un impianto aerobico per la lavorazione e il trattamento di circa 113mila tonnellate di rifiuti, nella zona industriale di Buccino.
La vicenda inizia nel 2018, quando l’azienda in questione avanza al Comune di Buccino la domanda di permesso a costruire.
Di contro il palazzo comunale, nelle persone del sindaco Pasquale Freda e del responsabile dell’UTC, ha respinto la richiesta con una nota formale del 17 agosto, assumendo che la stessa confluisce in AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).
La Buoneco S.R.L. ha dunque impugnato la nota davanti al TAR di Salerno persistendo per la richiesta di rilascio del permesso a costruire, ma il Comune di Buccino si è costituito, rappresentato dall’avvocato Raffaele Falce, riuscendo a raggiungere l’obiettivo.
“Siamo estremamente soddisfatti per il risultato ottenuto – ha dichiarato il sindaco Pasquale Freda – ma la nostra lotta non finisce qui. Il Comune di Buccino ha finalmente vinto una battaglia, ma siamo certi che anche il finale ci vedrà vittoriosi. Il nostro diniego, espresso e netto all’insediamento, ha sortito l’effetto voluto, ovvero che per il momento grazie all’attenta azione amministrativa e all’opera dell’avvocato dell’Ente, la Buoneco S.R.L. non può costruire nel nostro territorio”.
La Buoneco SRL ha impugnato dinanzi al TAR di Salerno la nota, insistendo per la richiesta di rilascio del permesso a costruire.
Arrivano i messaggi di soddisfazione da parte dell’associazione Radici che da sempre si batte per la tutela dell’ambiente. “Apprendiamo con grande soddisfazione – commenta il presidente Carmine Cocozza – questa notizia che per tutta la nostra comunità rappresenta una grande vittoria e lascia bene sperare nel futuro. La Buoneco non ha ottenuto il permesso per costruire e questo conferma l’assoluta fondatezza della battaglia che abbiamo intrapreso. Si tratta di un impianto altamente pericoloso, oltre che di forte impatto ambientale, in un territorio come quello dell’alto e medio Sele che vanta numerose eccellenze enogastronomiche, prime fra tutte il nostro olio, risorsa antica dal futuro sostenibile”.